"Peretola, pronti ad andare in tribunale"

Il sindaco Biffoni chiarisce la sua posizione sul possibile ampliamento dell'aeroporto fiorentino. "Vigileremo, il confronto con la Regione è aperto"

Matteo Biffoni

Matteo Biffoni

Prato, 16 luglio 2014 - «Prato è Prato, Firenze è Firenze. Sono amico e vicino a Matteo Renzi ma i pratesi mi hanno eletto per il bene della nostra città e il mio obiettivo è fare gli interessi di Prato». Matteo Biffoni sgombra il campo da ogni possibile retropensiero prima di rispondere sui vari derby che Prato ha da tempo avviato o ingaggerà nelle prossime settimane con Firenze. Aeroporto, ospedale, teatro sono i terreni di confronto. O di scontro.

Cominciamo da Peretola.

«La Regione ha intrapreso una strada che non condivido. Le risorse che si punta a impiegare per la nuova pista avrebbero potuto essere investite sul potenziamento della linea ferroviaria per Pisa. E noi ci opponiamo».

Lei parla di Regione. Ma il principale sponsor del nuovo aeroporto fiorentino fu il Comune, fu Renzi.

«Ora il protagonista politico è la Regione e con essa il confronto è aperto e civile. Giorni fa assieme ai sindaci della Piana andammo da Rossi per un incontro previsto di mezz’ora che si protrasse per due ore».

Contenuti?

«Rossi continua a dire che non ci saranno conseguenze negative per Prato. Noi teniamo alta la guardia».

Con quali armi? In campagna elettorale lei citava la “buona politica”. Basterà?

«Noi teniamo sempre aperto il dialogo e i riflettori accesi su ciò che accade».

E la carta giudiziaria?

«Se i percorsi mostreranno sfaldature e servirà lo strumento giuridico lo utilizzeremo. Ma si rischia di dimenticare un interlocutore, di fare i conti senza l’oste».

Ossia?

«Gli argentini. Gestiscono oltre cento aeroporti in tutto il mondo, hanno messo in conto il ricorso al Tar e quindi faranno tutto benissimo».

E sull’ospedale?

«La nostra non è e non sarà mai una battaglia politica contro questo o quello ma una battaglia perché la città abbia i servizi che servono e perché siano rispettati gli impegni. I numeri parlano chiaro su ciò che Prato aspetta dal suo ospedale. Di certo, non stiamo facendo sconti a nessuno».

E il teatro? A Prato sembra che la Pergola punti a usurpare il diritto del Met a diventare teatro nazionale.

«Prima di guardare in casa di altri verifichiamo se il Metastasio ha davvero i requisiti per entrare nel circuito nazionale, per il quale esistono paletti e parametri pesanti. Non a caso sono “nazionali” solo quattro teatri, tutti di grandi città».

Il Met ha quei requisiti?

«Vedremo. Ma se non li raggiungesse e comunque durante questa operazione il nostro teatro segnasse una crescita potremmo comunque fare un salto di qualità. Se del caso, attraverso sinergie con altri teatri toscani. Ma prima di tutto vediamo quali requisiti avrà raggiunto il Metastasio».

p.c.