Pd, poche speranze: in calo le candidature dei pratesi

L’accordo con Azione diminuisce ancora i posti disponibili e si inizia a pensare al ‘male minore’. Le ipotesi Furfaro e Masini

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Mentre a Roma nel centrosinistra c’è un fermento totale, prima con l’accordo fra Pd e Azione e adesso col rischio che possa saltare la coalizione con Verdi e Sinistra Italiana, a Prato invece sembra quasi di non essere in campagna elettorale. Per usare le parole di un esponente del Pd si vive una situazione di "calma piatta". Un’accelerata fra i democratici si è vissuta soltanto nello scorso weekend quando c’era da chiudere la lista dei cinque possibili candidati da mandare al regionale (Squittieri, Barberis, Sapia, Martini e Bolognesi), ma come ammesso dagli stessi diretti interessati "una candidatura è alquanto improbabile". Adesso che poi c’è da cedere il 30% delle candidature all’uninominale ad Azione e che i big della coalizione dovranno essere tutti inseriti nel listino bloccato, allora i posti diminuiscono ulteriormente così come le speranze di candidatura dei pratesi. Parlando con chi ha incarichi istituzionali o con chi segue le dinamiche di partito c’è già una sorta di rassegnazione nel Pd sulla mancata candidatura a Prato sia alla Camera che al Senato di un rappresentante del territorio. Tanto che molti sono già a pensare al "male minore", cioè a un candidato che almeno possa conoscere il territorio. Il nome di Barbara Masini, pistoiese e senatrice uscente, ex Forza Italia, oggi confluita in Azione, come candidata alla Camera nell’uninominale lascia molte perplessità nel Pd pratese. Ne parleranno nei prossimi giorni il segretario Pd Biagioni e quello di Azione, Micheloni. Meglio accettata invece sarebbe la candidatura Marco Furfaro, il cui profilo (ha la tessera Pd, è legato all’area più a sinistra del partito, cioè quella di Futura, ed è nato ad Agliana) si avvicina molto di più ai valori programmatici richiesti dalla segreteria pratese. Fibrillazioni per l’accordo col Pd ci sono anche dentro Azione, con la dirigenza locale che sta cercando di fare digerire il patto elettorale alla base. E anche per questi malumori la sensazione è che le trattative per le liste non si chiuderanno a breve. Più fluida invece la situazione nel centrodestra, dove a sperare ci sono soprattutto Giorgio Silli, Chiara La Porta ed Erica Mazzetti, ognuno con strade differenti. Quest’ultima ieri ha ribadito: "L’Italia ha un estremo bisogno di quella semplificazione liberale che solo un governo di centrodestra, con Forza Italia centrale, portatrice dei valori del Partito Popolare Europeo, può garantire".