Ormai per fare sport bisogna avere l’avvocato

Stop anche agli allenamenti: è il frutto del’ultima paradossale interpretazione delle regole. Società nel caos. Ma c’è chi non si adegua

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Possibile che il Viminale smentisca quanto detto in diretta tv dal ministro Spadafora e dia una indicazione opposta rispetto a quella arrivata dal dipartimento dello sport solo due giorni prima? Sembra assurdo ma è l’incredibile realtà con cui le società di calcio dilettanti e giovanile (e più in generale tutti coloro che praticano sport da contatto che si svolgono all’aperto) stanno facendo i conti da martedì sera. Fra lo stupore generale il ministero dell’Interno ha infatti pubblicato una circolare che dà una nuova interpretazione dell’ultimo Dpcm e che vieta "ogni forma di allenamento per tutte le società di interesse regionale e provinciale". Stop quindi anche alle sedute individuali per i baby calciatori e per i dilettanti che invece erano state espressamente consentite dal ministero dello sport con una nota inequivocabile: "Sarà possibile solo svolgere allenamenti e attività sportiva di base a livello individuale, previo rispetto del distanziamento". Il paradosso ha gettato nel caos le società calcistiche pratesi. La maggior parte ha comunicato in fretta e furia la sospensione degli allenamenti (e di fatto la chiusura totale degli impianti) già ieri. Ma c’è anche chi è andato avanti, come il Coiano Santa Lucia. "Mi assumo tutte le responsabilità ma noi continuiamo ad allenarci", spiega il presidente Roberto Macrì. "Ho due ministeri che mi danno altrettante interpretazioni differenti. Chi mi dice che quella data dal dipartimento dello sport è sbagliata? Nessuno l’ha ancora smentita o cancellata. Quindi noi ci atteniamo al nostro ministero di riferimento e andiamo avanti". Secondo Macrì rischia di aprirsi un problema sociale. "Qui c’è in ballo il futuro di un intero movimento. Dietro al calcio c’è la gestione della vita familiare, il diritto allo sport dei ragazzi. Sono cinque giorni di fila che ci danno indicazioni in contrasto fra loro. Ora basta". L’impianto Chiavacci della Zenith Audax ieri invece è rimasto chiuso. Grande l’amarezza fra dirigenti e genitori. "Ogni giorno c’è una novità", commenta il vicepresidente Enrico Cammelli. "Lo sport è diventato una giungla, dove ognuno dà una differente interpretazione delle norme. Qui ormai per aprire gli impianti ci vuole l’avvocato. Quella del Viminale è una circolare assurda, mi auguro che venga ritirata. Altrimenti gli impianti restano chiusi chissà per quanto tempo, col rischio che molti non abbiano le possibilità di ripartire". Cammelli parla di "paradosso normativo". "Secondo i nostri governanti, cosa hanno fatto oggi (ieri, ndr) i bambini che non sono venuti al campo ad allenarsi?", si domanda. "Glielo dico io: sono andati tutti ai giardini. Soltanto che al parco nessuno li controlla mentre qui da noi devono seguire tutte le regole anticontagio. Ormai siamo all’assurdo". Stop all’attività anche al Jolly Montemurlo. "Noi ci appelliamo alla federazione", dice il direttore sportivo Patrizio Vannucchi. "Pubblichi un comunicato e ci dia una indicazione precisa e definitiva. Qualcuno verrà scontentato ma almeno potremo dare certezze alle famiglie. Chi di dovere si assuma le proprie responsabilità". Stupito per la circolare del Viminale, anche il vicepresidente della Figc Massimo Taiti. "Se a Roma gestiscono sanità e scuola come fanno con lo sport, allora siamo alla disperazione totale. Purtroppo siamo alle comiche. Si va avanti a colpi di interpretazioni che si smentiscono fra loro".