Mutui da 140mila euro La richiesta media a Prato

L’analisi è relativa ai primi 7 mesi dell’anno: il dato è in linea con quello nazionale, mentre è più basso di 5mila euro rispetto a quello regionale

Migration

In provincia di Prato l’importo medio nelle richieste di mutuo è di 140.000 euro. Il dato emerge da un’analisi effettuata dall’osservatorio di Facile.it, che ha preso in considerazione le richieste effettuate da gennaio a luglio 2022. Il dato è totalmente in media con quello italiano, mentre è inferiore di oltre 5.000 euro rispetto alla media regionale. Questo può essere letto in due modi: le case a Prato costano leggermente meno rispetto ad altre province della Toscana (questo però vale solo per alcuni quartieri del territorio), o le risorse finanziarie in banca dei pratesi sono maggiori rispetto ad altri territori regionali. Guardando ai dati provincia per provincia, nei primi sette mesi dell’anno Firenze è risultata essere l’area della regione dove gli aspiranti mutuatari hanno chiesto l’importo medio più alto 161.924 euro. Seguita da Siena (148.238 euro), Livorno (143.705 euro) e Lucca (142.411 euro). Continuando a scorrere la graduatoria toscana si posizionano Prato (140.045 euro), Pisa (139.513 euro) e Pistoia (135.022 euro). Chiudono la classifica Grosseto (132.982 euro), Massa Carrara (132.111 euro) e Arezzo, area nella quale gli aspiranti mutuatari hanno cercato di ottenere, sempre in media, 126.570 euro. Nonostante il netto aumento dei tassi d’interesse, comunque, l’importo medio dei mutui richiesto in Toscana è aumentato del 2,4%. Questo significa dovere rendere alla banca nel corso dei decenni migliaia e migliaia d’euro di interessi. E a proposito di questo tasto dolente, i rincari hanno spinto molti richiedenti a valutare nuove tipologie di mutuo. A luglio, infatti, il 34% delle domande di finanziamento raccolte da Facile.it in Toscana e presentate alle banche era per un mutuo a tasso variabile con cap, percentuale notevole se si considera che fino a pochi mesi fa 9 richiedenti su 10 puntavano al fisso. Questa situazione d’altronde è stata creata dal mercato. Se a fine 2021 prendendo a riferimento la cifra media richiesta sul territorio di 140.000 euro da rimborsare in 20 anni, si poteva strappare un tasso fisso fra lo 0,65% e l’1%, adesso, dieci mesi dopo, si trovano tassi fissi che vanno fra il 2,90% e 4%. Questo significa in vent’anni restituire oltre 40.000 euro in più di interessi alla banca rispetto a coloro che hanno stipulato il mutuo a fine 2021. Una cifra enorme che spinge molti a orientarsi verso il tasso variabile, con i rischi che ne derivano. In questo modo, infatti, si possono strappare prezzi che variano fra l’1,40% e l’1,80% di interesse. Restando in tema di mutui a tasso variabile, Facile.it rileva che la rata mensile nel giro di meno di un anno è aumentata di circa 30 euro.

Stefano De Biase