Il Pecci vicino a noi. Con i fondi europei

Iniziativa dell’Ue e della Regione. E da aprile a giugno tre nuove mostre in arrivo

Da sinistra: Stefano Ciuoffo, Matteo Salvai, Cristiana Perrella, Matteo Biffoni e Irene Sanesi Foto Attalmi

Da sinistra: Stefano Ciuoffo, Matteo Salvai, Cristiana Perrella, Matteo Biffoni e Irene Sanesi Foto Attalmi

Prato, 2 aprile 2019 - Il Pecci è stato riconosciuto come «progetto simbolico» nell’ambito di un’iniziativa che unisce l’Unione Europea e la Regione Toscana per valorizzare i progetti locali apprezzati dai cittadini, finanziati con fondi europei. E nei prossimi due mesi apriranno tre nuove mostre e sarà annunciata l’acquisizione di un’opera del gruppo di architettura Superstudio per la collezione permanente. Il Centro per l’arte contemporanea di Prato durante questo aprile sarà al centro dei una importante campagna, ideata come omaggio alla Toscana. Anzi, la campagna parte proprio dal Pecci con il titolo «L’arte dove meno te l’aspetti: vicino a te».

Uno degli elementi principali della campagna sarà un totem interattivo, già collocato sul piazzale antistante il museo, che serve a scattare una fotografia del Centro, permettendo ai cittadini di immortalare e condividere, anche sui social media, la propria esperienza in uno dei centri d’arte contemporanea più all’avanguardia in Italia e in Europa. Il museo sarà ‘pubblicizzato’ con altri totem in tutta la Toscana, tra cui uno, alto cinque metri, è stato installato nella hall della stazione feroviaria di Santa Maria Novella a Firenze. Al costo totale dell’investimento pari a tre milioni e 400 mila euro, hanno partecipato la Regione con due milioni e 400mila euro (di cui il 50% di fondi europei Fesr 2014-2020) e il Comune con un cofinanziamento di circa un milione di euro.

La campagna «L’arte dove meno te l’aspetti: vicino a te» è stata presentata ieri dal sindaco Matteo Biffoni con Stefano Ciuoffo, assessore al turismo della Regione, Matteo Salvai dell’unità comunicazione della Commissione Europea, dalla direttrice del museo Cristiana Perrella e da Irene Sanesi, presidente Fondazione per le arti contemporanee in Toscana. «Il bilancio del 2018 per il Pecci – spiega la presidente Sanesi – si è chiuso in positivo, i visitatori sono stati 50mila non solo per le mostre ma anche per le varie attività come incontri, teatro, cinema. Credo che stia iniziando quell’effetto Pecci che auspicavamo da tempo, la gente viene per vedere il museo, la sua arte e tutto l’indotto che crea intorno a sé, come avviene per altri grandi centri come Bilbao o Basilea».

La direttrice Perrella sottolinea che «il Centro Pecci sta guadagnando nuove fette di pubblico grazie al lavoro fatto sulla prossimità ed è questa la direzione che seguiremo anche con le nuove mostre che apriranno il 18 aprile». Si tratta della personale della star Rirkrit Tiravanija, thailandese, ma nato in Argentina e cresciuto a New York, fra i primi a trasformare il cibo in arte. Sempre il 18 aprile, arriva la mostra Aries, in cui i quotatissimi David Sims (fotografo) e Jeremy Deller (artista) rileggono Stonehenge. Mentre a giugno, dal Vitra Museum di Basilea, in Germania, farà tappa l’esposizione di architettura «Night Fever», che narra la storia della vita notturna e delle discoteche dal 1960 a oggi.