Multe a raffica ai ragazzini per gli schiamazzi, la rabbia dei genitori

Maliseti, i genitori si lamentano: "Verbali fatti a tradimento, non è educativo". Il Comune dà la sua spiegazione

I genitori di Maliseti sul piede di guerra (foto Attalmi)

I genitori di Maliseti sul piede di guerra (foto Attalmi)

Prato, 5 agosto 2020 - Trentasei multe per schiamazzi notturni elevate martedì sera da una pattuglia in borghese della polizia municipale ad altrettanti ragazzin che si erano ritrovati nella piazza di Maliseti, vicino alla chiesa del paese. Multe scattate intorno alle 22,30 e che costeranno ai ragazzi (o più probabilmente ai loro genitori) 115 euro l'una. Il problema degli assembramenti serali di giovani non sempre rispettosi del vivere civile è annoso e riguarda molte zone della città - tanti gli esposti presentati dai residenti in vari quartieri - ma questa volta è Maliseti a finire sulle cronache, insieme a Vergaio e alla Castellina, dove le minicar con le radio a tutto volume passano per le strade anche dopo mezzanotte. La questione è spinosa: da una parte il sacrosanto diritto dei ragazzi, specie d'estate, a passare qualche ora insieme ai loro coetanei all'aria aperta, dall'altra l'altrettanto sacrosanto diritto dei residenti di riposare e comunque di non dover sopportare schiamazzi per ore. Il punto è che questa volta sono arrivate le multe a infiammare la polemica.

I genitori di Maliseti non ci stanno e si sono ritrovati per sfogare la propria rabbia. "Li dobbiamo mandare in centro, dove spaccio e risse sono all'ordine del giorno?", chiedono. E aggiungono: "I controlli sono stati fatti a tradimento, da vigili in borghese, così non è educativo. Noi abbiamo sempre detto ai nostri figli di rispettare le istituzioni, ma le istituzioni dovrebbero educare, potevano dire ai ragazzi di non fare baccano e che sarebbero ripassati più tardi. Se li avessero trovati ancora in situazioni non consone, allora le multe sarebbero state sensate". E infine: "Se non possono stare nemmeno la sera in piazza, cosa dobbiamo fare? Tenerli tutto il giorno chiusi in casa a giocare alla Playstation?".

Indirettamente arriva una risposta dall'assesore alla Polizia municipale, Flora Leoni. "Le modalità di controllo intraprese dalla Polizia Municipale a seguito delle numerosissime segnalazioni ricevute per gruppi di ragazzi che si ritrovano a tarda sera nei giardini residenziali bilanciano l'inefficacia delle verifiche effettuate con frequenti passaggi delle pattuglie alle quali seguiva solo una temporanea quiete per poi riprendere dopo l'allontanamento degli agenti. Questa modalità viene attuata dagli agenti che osservano il problema e chi lo provoca nelle zone sensibili che sono state oggetto di ripetuti esposti e di richieste di intervento dei cittadini e degli esercenti e sono rimbalzate in maniera altisonante anche tramite i media". Queste le parole a seguito delle proteste scaturite da una serie di sanzioni elevate la sera di martedì 4 agosto in alcune zone della città: Maliseti, Vergaio e Filettole.

"L'attività di osservazione degli agenti in borghese è fatta proprio per accertare l'identità di chi provoca disturbo in maniera continuativa e intervenire così nei modi previsti dalle norme. Tra l'altro questi tipi di controlli sono settimane che vengono ampiamente pubblicizzati sulle cronache locali. Legittima l'esigenza di ritrovarsi, stare insieme e fare musica - conclude l'assessore - che però deve conciliare però con l'esigenza di quiete e riposo dei residenti. Dispiace che alcuni genitori non siano contenti del rigore adottato ma dove emerge un segnale circa un comportamento considerato scorretto dalle norme ritengo che sia giusta una riflessione. Ben venga anche se a voce alta".