Mostro di Firenze, continuano le indagini. Il Ros vuole fare luce su un imprenditore tessile

L'attenzione si concentra su un tedesco immigrato in Toscana: aveva un carbonizzo a Vaiano e viveva a Giogoli. E' morto da quasi vent'anni

Il procuratore capo Paolo Canessa

Il procuratore capo Paolo Canessa

Prato, 9 luglio 2015 - Le indagini sui delitti del Mostro di Firenze non sono ferme, proseguono sotto traccia e da qualche anno hanno cambiato "gestori": non più gli investigatori della squadra mobile di Firenze ma il Ros dei carabinieri. Il pm che le coordina è lo stesso, Paolo Canessa, che segue il caso dagli anni '80: adesso procuratore capo a Pistoia, ha comunque mantenuto la delega a indagare sugli omicidi delle coppiette.

Secondo alcuni media di Prato e Firenze, il Ros si starebbe interessando ad alcune figure del cosiddetto "secondo livello", quello dei presunti mandanti dei delitti, o anche esecutori diretti degli omicidi, a cui apparterrebbero personaggi di ceto medio alto. Una pista che seguì la fase dei "compagni di merende", e che fu aperta dalle indagini sul farmacista di San Casciano, Francesco Calamandrei, poi assolto nel 2008.

Di recente l'interesse investigativo riguarderebbe un imprenditore tedesco immigrato in Toscana e imparentato con una famiglia di affermati imprenditori tessili di Prato. Ormai morto da alcuni anni, aveva vissuto in una villa presso Giogoli (Firenze), non lontano dal luogo di uno dei duplici delitti, cioè quello del 1983 dove vennero uccisi due giovani tedeschi in un camper.

Secondo quanto emerge, il Ros - che tratta la vicenda con le modalità dei "cold case" - starebbe vagliando alcuni aspetti della vita dell'imprenditore tedesco dopo una segnalazione anonima. Sarebbero state anche sentite delle persone, anche se non ci sono conferme ufficiali dagli inquirenti. In passato per alcuni dei delitti attribuiti al maniaco sono stati condannati in via definitiva Mario Vanni e Giancarlo Lotti, accusati di essere gli esecutori materiali di quattro dei duplici omicidi. Pietro Pacciani, invece, morì in attesa di giudizio, dopo una condanna in primo grado, un'assoluzione in appello e un annullamento della Cassazione.

Oltre a quella di Calamandrei, c'è stata inoltre l'inchiesta, archiviata, sul medico di Perugia Francesco Narducci. Inoltre, due mesi fa il Ros ha acquisito copia della registrazione di una trasmissione dedicata al Mostro dall'emittente Italia7 centrata su un reportage del documentarista Paolo Cochi: in base a più recenti studi scientifici di entomologi forensi e medico legali, andrebbe retrodatato il giorno dell'ultimo duplice delitto del maniaco, quello agli Scopeti: secondo la vecchia inchiesta era avvenuto l'8 settembre 1985, di domenica sera, ma per nuove valutazioni scientifiche la data andrebbe spostata di uno o due giorni indietro.