REDAZIONE PRATO

Mosca: "Carcere della Dogaia, ferita aperta"

Giovanni Mosca tornerà nella veste di contabile nel carcere della Dogaia. Mosca, che per tanti anni ha ricoperto lo stesso...

Giovanni Mosca tornerà nella veste di contabile nel carcere della Dogaia. Mosca, che per tanti anni ha ricoperto lo stesso...

Giovanni Mosca tornerà nella veste di contabile nel carcere della Dogaia. Mosca, che per tanti anni ha ricoperto lo stesso...

Giovanni Mosca tornerà nella veste di contabile nel carcere della Dogaia. Mosca, che per tanti anni ha ricoperto lo stesso ruolo alla Dogaia, si è detto preoccupato per la situazione che sta vivendo il carcere. Nelle ultime settimane, il carcere di Maliseti è stato al centro di una vasta inchiesta della procura di Prato su un traffico di cellulari e droga fra i detenuti. L’ultima tegola si è abbattuta due giorni fa quando un detenuto di origini romene di 56 anni è stato trovato morto nella cella di isolamento dove era stato messo in seguito ai disordini di inizio luglio. La procura ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia per chiarire le circostanze della sua morte. Al momento nessuna pista è esclusa. "La situazione di emergenza della Dogaia, sembra non avere fine – ha commentato Mosca –. Per me è una ferita aperta, di grande dolore, vedere la Dogaia soffrire in questo modo. Tutte queste notizie, stanno lasciando nella gente, tanta preoccupazione e addirittura “paura”". Mosca spiega che c’è una sorta di "psicosi". "Molti mi chiedono: Siamo sicuri? Non è che i detenuti scappano dalle celle?". Per Mosca il carcere è "solido" re sicuro. "Il personale garantisce ordine e sicurezza della struttura penitenziaria, nonostante la grave carenza di organico. Con impegno e professionalità. Spero che questa situazione di emergenza finisca per il bene di tutti, del personale e dei detenuti. Poi di fronte a una perdita di una vita umana, di persone libere o in questo caso di un detenuto, si deve fare riflettere sul senso della vita, che bisogna sempre viverla come un dono di Dio".