Morta a 23 anni di Covid, è la più giovane in Toscana

Un’altra donna, 68 anni, vittima del Covid. Asl al lavoro per il piano di somministrazione dei ‘nuovi’ vaccini agli over 80. Usca nella rsa

E’ stato un brutto inizio settimana per Prato con quattro decessi e 32 nuovi positivi

E’ stato un brutto inizio settimana per Prato con quattro decessi e 32 nuovi positivi

Prato, 30 settembre 2021 - Il Covid uccide ancora. C’è un’altra vittima dopo il giorno nero di venerdì in cui si è consumata la tragedia più grande: la morte di una ragazza di appena 23 anni. Ieri il bollettino della Regione riportava il decesso di un’anziana pratese di 68 anni, morta al Santo Stefano dopo giorni di agonia. E’ la vittima numero 635 registrata a Prato e provincia da inizio della pandemia. Il giorno più difficile è stato quello di martedì quando la provincia ha fatto i conti con ben quattro decessi legati al virus.

Fra questi c’erano un’anziana di 95 anni e tre cittadini di origine orientale, nessuno vaccinato, di 43 e 53 anni ma soprattutto una ragazza di 23 anni che aveva contratto il virus nei giorni scorsi. Non risulta che la giovane avesse particolari patologie che, unite al virus, sarebbero potute essere mortali. Il decesso della ragazza – la più giovane di tutta la Toscana – ha riportato alla ribalta il tema della vaccinazione nella comunità cinese.

Nei giorni scorsi sono stati tantissimi gli orientali che si sono presentati nei due hub, Centro Pegaso e Pellegrinaio Novo, durante gli open day previsti dalla Regione. La risposta della comunità è apparsa ottima e ha fatto ben sperare nella convinzione degli stranieri di accedere alla vaccinazione. Purtroppo, però, negli ultimi tempi i numeri dei contagi e dei decessi – la maggioranza fra gli orientali – hanno dimostrato come molti cinesi ancora non si siano vaccinati e come il virus continui a circolare velocemente nella comunità straniera più grande della città.

Intanto sul fronte dei contagi la situazione ieri era in miglioramento: nella provincia se ne sono registrati 27. E anche l’ospedale tira un sospiro di sollievo. I posti letto occupati al Santo Stefano sono 43 su 48 disponibili, in terapia intensiva quattro su 5, al Centro Pegaso 15 su 22 per un totale di 63 ricoverati.

"I numeri ci confortano – ha detto l’assessore alla salute Luigi Biancalani –, anche quelli della vaccinazioni. Da come eravamo partiti adesso siamo fra i più vaccinati in Toscana. La campagna prosegue negli hub, al Pellegrinaio fino al fine ottobre, al Pegaso fino al 30 novembre. Poi dovrebbero entrare in gioco i medici di famiglia con cui si sta cercando l’accordo in vista della terza dose agli Over 80".

L’Asl Toscana Centro è al lavoro per l’organizzazione della somministrazione del vaccino Booster (terza dose), come disposto dal Governo che ha chiesto alle Regioni di fare in fretta per ospiti e operatori delle rsa, sanitari e Over 80. Per quanto riguarda le rsa saranno le Usca a occuparsi della somministrazione anche se ora sono in numero inferiore rispetto a inizio anno quando è partita la campagna. Per gli Over 80 dovrebbero entrare in gioco i medici di famiglia. Il problema è che la vaccinazione anti Covid potrebbe accavallarsi con quella antinfluenzale prevista a ottobre. Gli anziani dovranno attendere che siano passati sei mesi dalla seconda dose e non tutti potrebbero essere pronti. La speranza è che arrivi il via libera dall’Ema per poter somministrare vaccino anti Covid e antinfluenzale insieme.

Laura Natoli