L'incredibile storia di Peter l'Inglese. E la regina Elisabetta premia la vigilessa

Agente di Montemurlo riceve un encomio dall'Inghilterra per il suo impegno a favore di un clochard britannico che vive da 30 anni in Toscana

Beatrice Giusti, Catriona Graham, console generale britannico e il sindaco Calamai

Beatrice Giusti, Catriona Graham, console generale britannico e il sindaco Calamai

Montemurlo (Prato), 17 giugno 2022 - A Montemurlo tutti conoscono Peter l'inglese. Un clochard, che per scelta vive in una tenda in un campo sotto la Rocca montemurlese da una trentina d'anni: ormai è una cartolina del paese. Lo conoscono perché è buono, gentile, non ha mai accettato aiuti formali e ha sempre vissuto nella riservatezza. Ma il suo caso ha avuto una piega imprevista e grazie all'impegno di un'agente della polizia municipale, Beatrice Giusti, alla fine Peter potrà essere aiutato.

La storia di Peter infatti è precipitata in autunno, a causa di seri problemi di salute. I servizi sociali del Comune di Montemurlo e la polizia municipale intervengono per convincere Peter e farsi ricoverare. Siamo in piazza Contardi, vicino alla chiesa, è una fredda serata di novembre, ci sono il sindaco Simone Calamai, gli agenti Beatrice Giusti, Cristina Cianchi e Cosimo Cammeo, gli operatori di strada della Società della Salute e i volontari dell'ambulanza. Peter non ne vuol sentir parlare di lasciare la sua Montemurlo, di salire in ambulanza, d'altronde ha già deciso che morirà li e che avrà il suo funerale nella chiesa del Sacro Cuore.

Dopo tante insistenze finalmente Peter è preso in carico dall'ambulanza e portato in ospedale Santo Stefano di Prato. Il giorno successivo al ricovero si pone il problema dell'identificazione di Peter: chi è quest'uomo sulla settantina, che non ha alcun documento con sé? Di lui si fa subito carico l'agente della polizia municipale, Beatrice Giusti, che si attiva per dare un'identità all'inglese: "Di Peter a Montemurlo si sapevano solo poche cose. Si diceva che era arrivato dalla Calabria dove lui o il padre giocavano a golf. Una persona tranquilla e dunque mai fotosegnalata dalle forze dell'ordine - racconta Beatrice Giusti - Così mi sono messa in contatto con il consolato britannico di Milano per cercare di dare un'identità a Peter. Ho ricevuto grande collaborazione e finalmente a dicembre è arrivato un certificato di nascita che dava a Peter un cognome e una data di nascita (è del 1947). Un passaggio fondamentale per il rilascio della carta d'identità e la possibilità di avere assistenza sanitaria".

L'agente Giusti in questi ultimi mesi ha sempre continuato a seguire con attenzione le vicende di Peter, che, grazie ad una vera e propria catena di solidarietà, successivamente è stato ricoverato in una Rsa pratese. Tanti i soggetti che si sono attivati: la Usl, i servizi sociali, il Comune di Montemurlo e di Prato, tanti cittadini e l'associazione San Vincenzo De' Paoli di Montemurlo che ha fornito a Peter vestiti e altro materiale di prima necessità. "Ciò che mi colpisce – dice l'agente Beatrice Giusti - è che Peter ha mosso tanto bene nella comunità". L'agente Giusti, comunque, non si è fermata qui ed ha attivato le procedure per il rilascio di un passaporto inglese, che arriverà a breve, e che consentirà a Peter di richiedere il permesso di lungo soggiornante, mantenendo i diritti di cittadino europeo, perché sul territorio italiano da prima del 31 dicembre 2020.

Una catena di solidarietà che non è sfuggita agli occhi attenti del governo britannico che, tramite il Pro-Console, Marcello Marconi, ha insignito di un encomio la Giusti - encomio recapitato alla comandate della Polizia Municipale di Montemurlo, Enrica Cappelli- con la seguente motivazione:“La disponibilità, l'efficienza e la professionalità dell'assistente Giusti hanno permesso l'immediata attivazione della rete di supporto sanitario e consolare nonché il tempestivo miglioramento della situazione di estrema vulnerabilità in cui versava il nostro connazionale”. Parole alle quali è seguito un invito di partecipazione alla festa milanese, promossa dal Consolato inglese, per il Giubileo di platino (70 anni di regno) della Regina Elisabetta, che si è svolto ieri sera, 16 giugno, all'ippodromo di San Siro a Milano. Una festa alla quale hanno partecipato l'agente Giusti e il sindaco Simone Calamai, accolti da Catriona Graham, console generale britannico a Milano e direttore Italia del Department for International Trade. « In questi lunghi anni tutta la comunità montemurlese ha “adottato” Peter e gli ha voluto bene. - dice il sindaco Simone Calamai - Sono molto felice del riconoscimento attribuito a Beatrice Giusti dal consolato inglese, perché la continua attenzione della nostra agente ha consentito che Peter accettasse le cure, si rimettesse in forze e finalmente avesse un documento d'identità».

Grazie all'aiuto del consolato inglese si è scoperto che Peter è nato nel 1947 a Leeds, da una famiglia benestante, tanto che il giovane Peter frequenta un prestigioso college che conferma come la sua educazione e gentilezza siano riconducibili a solidi studi; i genitori sono morti a Leeds tra il 1988 e il 2000. Una storia tutta da ricostruire quella di Peter, che forse nasconde dolori dai quali “l'inglese”, probabilmente, ha voluto mettere una distanza. Ciò che è certo è che Peter ama stare in Italia, la sua seconda patria, e che non ha nessuna intenzione di tornare nel Regno Unito.