Meloni cavalca la guerra degli autobus "Rossi non insista: sospenda la gara"

La leader di Fratelli d’Italia ieri a Prato insieme alla candidata del centrodestra alla presidenza della Regione. "Evidenti storture per affidare il servizio a una società straniera: questo a casa mia si chiama tradimento".

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"La gara sul trasporto pubblico regionale va sospesa se non addirittura annullata. Se fossero effettivamente state fatte delle forzature per affidare il servizio ad una società straniera, questo a casa mia si chiama ’ tradimento rispetto all’interesse nazionale’". Con un’ora di ritardo sulla tabella di marcia Giorgia Meloni ieri pomeriggio ha fatto tappa in piazza Duomo dove ha incontrato i vertici della Cap insieme ad alcuni lavoratori. Con la leder di Fratelli d’Italia c’era anche Susanna Ceccardi, candidata per il centrodestra alla presidenza della Regione Toscana. "Si chiama trasporto locale perché conosce le esigenze dei territori. Avere pensato ad una unica gara regionale è una stortura che va a colpire le categorie più fragili, ossia i cittadini sui quali ricadranno gli aumenti del prezzo dei biglietti", rilancia Ceccardi. E ancora: "La magistratura farà il suo lavoro, in caso di vittoria siamo favorevoli ad un annullamento della gara". Poi foto di rito con lo striscione ‘Bus esportato cittadino fregato’. Meloni aveva già avuto modo di intervenire sulla complicata vicenda dell’affidamento del servizio del trasporto pubblico un anno fa, in occasione delle elezioni amministrative. Anche allora aveva giudicato "una cosa folle svendere ai francesi". Oggi, ad un anno di distanza, la leader di Fratelli d’Italia con la stessa grinta di allora ribadisce "l’errore di aver pensato di affidare ad un unico soggetto, con una gara da quattro miliardi di euro, il trasporto regionale dell’intera Toscana". Ed entra a gamba tesa contro il governatore Enrico Rossi al quale suggerisce di aspettare le indagini e non forzare l’affidamento ai francesi. "Un anno fa avevamo sollevato perplessità e le indagini adesso vanno in questo senso…". In piazza anche il senatore Patrizio La Pietra, il parlamentare Giovanni Donzelli, i politici locali con in testa Gianni Cenni, candidato al consiglio regionale. Davanti alla sede della Cap già dalle tre del pomeriggio si sono assiepati sostenitori e tanti curiosi nonostante il solleone di piazza Duomo.

"Mandiamoli a casa", una voce levata tra la folla. Pronta la risposta: "Prato vi voglio bene". Meloni parla anche dello stato di emergenza nazionale: "Ad oggi non mi pare che ci siano i presupposti per prorogare fino alla fine dell’anno lo stato d’emergenza, che ricordiamo è uno strumento del quale il governo dispone per fare un po’ quello che vuole accelerando alcuni passaggi che altrimenti avrebbero bisogno di maggiori mesi e contrappesi". Meloni parla anche di Autostrade: "Di solito chi è titolare di una concessione deve rispettare degli obblighi, ma in Italia, a quanto pare, non vale questo principio: l’unica cosa da fare è revocare l’appalto". Sorrisi e immancabili selfie prima del congedo.

Silvia Bini