Medici arrestati, settimana decisiva. La Procura ascolta anche il primario

Raffica di interrogatori. Spinelli verrà sentito in qualità di testimone

Il procuratore Giuseppe Nicolosi (foto Attalmi)

Il procuratore Giuseppe Nicolosi (foto Attalmi)

Prato, 17 luglio 2018 - Scandalo in corsia, la Procura tira dritto. Continuano infatti a ritmo serrato gli interrogatori nell’ambito dell’inchiesta che la scorsa settimana ha portato allarresto di sette persone – tra cui quattro ginecologi del Santo Stefano e tre cinesi – accusati a vario titolo di peculato e truffa ai danni dello Stato. E mentre arrivano, come riportato da La Nazione nei giorni scorsi, le prime ammissioni degli indagati davanti al pm, l’agenda della Procura s’infittisce d’inchiostro che verga, nero su bianco, le tappe dei prossimi interrogatori. Domani i sostituti Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli hanno convocato infatti la ginecologa Elena Busi, finita agli arresti e sospesa dall’Asl insieme ai colleghi Simone Olivieri, Ciro Comparetto e Massimo Martorelli.

Ai quattro la procura contesta un modus operandi piuttosto consolidato: visite ginecologiche a circa sessanta pazienti che, attraverso l’utilizzo di ‘mediatori’, avrebbero scavalcato le normali procedure di prenotazione al Cup. In sostanza il paziente ‘fuori circuito’ consegnava i soldi (cifre che si aggiravano intorno ai 100 euro, a volte di più) ai mediatori che – secondo l’accusa – avrebbero poi pagato il medico per la prestazione trattenendosi una sorta di ‘provvigione’. Un meccanismo che, s’intuisce, potrebbe anche essere la punta dell’iceberg di un sistema collaudato e più diffuso. Una teoria questa che, al momento, resta ovviamente tutta da verificare. Intanto i pm hanno intenzione di ascoltare quanto prima anche una lista di persone che potrebbero essere, come si dice in gergo, informate sui fatti e così contribuire a sviluppare l’indagine. Tra questi anche il primario del reparto di ostetricia e ginecologia del Santo Stefano, Giansenio Spinelli.

Secondo quanto si è appreso nelle ultime ore, l’ipotesi che l’inchiesta possa far emergere nuovi sviluppi è concreta. La settimana iniziata ieri dovrebbe essere dunque in un certo senso decisiva. L’inchiesta vede indagati anche altri quattro cinesi per i quali il gip ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Altri due, sempre di nazionalità cinese, sono invece a piede libero. Risulterebbero poi coinvolti –-senza tuttavia essere presenti nell’ordinanza di applicazione di misura cautelare - anche altri due ginecologi, una ostetrica, un chirurgo e un altro medico. Intanto, nei giorni scorsi, l’Asl Toscana Centro, il cui direttore generale aveva sottolineato che «i gravi fatti accaduti all’ospedale di Prato non dovranno mai più ripetersi», ha annunciato l’imminente creazione di commissioni di disciplina e d’indagine ad hoc e l’arrivo di un nucleo ispettivo nelle sale d’attesa degli ospedali.