Maxi bollette, le strategie delle palestre Dalla chiusura la domenica alle luci a led

Il nostro viaggio tra gli addetti del settore. Quasi tutti, per sfangarla, si sono trovati costretti a ritoccare gli abbonamenti . Mattei (Palagym): "Dobbiamo a tenere chiusa la piscina, la spesa è troppo alta". E il cronotermostato è impostato sui 19 gradi

Migration

C’è chi ha deciso di rincarare (seppur di poco) il prezzo dell’abbonamento per i clienti. Chi di tenere chiuso il proprio centro di domenica. Chi invece di non mettere a disposizione la piscina interna di cui è fornito. I gestori delle palestre del territorio provano a contrastare come possono il rincaro in bolletta. I costi energetici sono schizzati alle stelle negli ultimi mesi e allora c’è da correre ai ripari con accorgimenti utili a limitare i danni. "Avendo avuto un aumento del 40%, se non del 50%, siamo stati costretti a rinunciare alla piscina. E’ un servizio in meno che offriamo ai nostri abbonati, ma purtroppo in questo momento non possiamo permetterci di mantenerla in funzione – spiega Angelica Mattei, titolare della Palagym di via Renzo Gori – Per quanto riguarda i nostri prezzi, abbiamo alzato solo del 5%. Non siamo andati oltre perché altrimenti rischiavamo di perdere dei clienti. La palestra è un aspetto della vita a cui le persone rinunciano se in crisi economica ed è quello che sta accadendo allo stato attuale delle cose. I giorni d’apertura? La domenica stiamo chiusi a differenza del passato, visto che l’affluenza non era così massiccia. Inoltre usiamo cronotermostati impostati a 19 gradi". Piccolo aumento nei prezzi degli abbonamenti anche per le palestre Universo, la cui sede a Prato è in viale della Repubblica. "Il rincaro è di circa il 5%, che serve solo a tamponare in minima parte la crescita delle nostre spese energetiche. Nell’ultima bolletta erano quantuplicate – spiega la titolare, Gianna Meoni – Per il resto, non abbiamo modificato alcunché: restiamo aperti sette giorni su sette, così come sono sempre a disposizione dei clienti le piscine interne". Restando in tema piscine, come se la passano quelle pubbliche, in gestione al Cgfs? Quella di Iolo, su decisione dell’amministrazione comunale, è stata chiusa proprio per fare fronte all’emergenza che riguarda l’aumento di luce e gas. "Il costo energetico per le nostre piscine è salito del 150% di media rispetto a quanto stimato nel contratto con il Comune – ricorda Gabriele Grifasi, presidente del Cgfs – Relativamente ad accorgimenti vari, presso la piscina Galilei abbiamo riattivato a nostre spese l’impianto fotovoltaico per gli spogliatoi".

A proposito di investimenti, anche il centro sportivo Paolo Nesti in via Filippo Turati a Bagnolo ha provveduto ultimamente a una grossa spesa pensata in ottica di un risparmio futuro in bolletta. "Consumavamo troppo con il vecchio impianto di illuminazione e così abbiamo deciso di cambiarlo, passando al Led. Ci è costato circa 50mila euro", afferma il titolare Moreno Baglioni. "Anche noi stiamo studiando questa soluzione - dice Rossano Raffaelli, gestore della palestra Serendip di via Giuseppe Valentini - Il rincaro in bolletta ancora non l’abbiamo accusato, avendo dei contratti bloccati, ma arriverà a inizio 2023. Da gennaio ci saranno dei piccoli ritocchi negli abbonamenti, massimo 8-10%. La nostra piscina resta aperta, mentre stiamo tenendo chiuso il centro di domenica".

Francesco Bocchini