Magni, quando la passione fa canestro: nuova sfida con l’Italia nell’Europeo over 60

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"Quando mi fermo? Finché il fisico mi supporterà e ci sarà la passione per questo sport vado avanti, incastrando il tutto con i miei impegni lavorativi". A 61 anni, Luca Magni ha ancora l’entusiasmo di una ragazzino. Poco importa se l’età avanza e gli acciacchi inevitabilmente aumentano: l’amore per il basket giocato - dove è arrivato fino alla Serie B - resta fortissimo. Tanto da spingerlo a mettersi costantemente alla prova. Magni è impegnato infatti nell’Europeo con la Nazionale Fimba Over 60, a Malaga. Per il pratese, presidente dell’associazione medici sportivi della nostra provincia, si tratta dell’ennesima partecipazione a questo tipo di manifestazioni, con la soddisfazione nel 2017 di essersi aggiudicato l’argento ai Mondiali disputati a Montecatini. Oggi la sfida sarà contro l’Estonia.

"E’ sempre una bella emozione vestire la maglia azzurra e rappresentare un intero paese. Ho pure la fortuna di stare in un gruppo con giocatori che hanno militato in Serie A. Questo per dire che siamo in Spagna non in vacanza, ma con l’obiettivo di vincere. E’ un’ulteriore motivazione che ci ha spinto a ritrovarci con una buona frequenza per allenarci. D’altronde, la condizione fisica è fondamentale". E per tenersi in forma, il ‘Doc’ - come lo chiamano gli amici - si dedica ormai da anni alla corsa su strada, altra sua passione, che lo ha portato a girare il mondo. "La prima maratona in assoluto è stata quella di New York nel 2009: un’avventura da brividi, anche perché ho cominciato non in una città qualunque. Sono stato anche a Londra, Madrid, Stoccolma".

La pallacanestro resta però al primo posto. "Ho iniziato nel settore giovanile di Prato, per poi debuttare nella stagione 197475 in serie B con la Prima Squadra. Avrei avuto anche la possibilità di spostarmi fuori dalla Toscana, ma ho preferito rimanere in zona per poter conseguire la Laurea in Medicina e Chirurgia". Una scelta che ha segnato inevitabilmente la vita di Magni, che con il passare degli anni è diventato uno degli sportivi più noti della città laniera. "E questo mi ha aiutato con il lavoro. Le tante conoscenze che ho acquisito durante la carriera da atleta hanno fatto sì che buona parte dei giocatori pratesi si affidassero a me in caso di infortuni". Anche perché Magni ha ricoperto in passato il ruolo di medico sociale in diverse società e non solo dell’ambito cestistico. "Nel 1993 ad esempio ero il dottore del Prato calcio. Una stagione memorabile, al termine della quale siamo stati promossi in C1. Un successo che mi ha garantito il premio ‘Bacchino d’Oro’, perché nel medesimo anno ho centrato il salto di categoria pure da giocatore con la Pallacanestro Prato".

Francesco Bocchini