"Ma senza film e poco pubblico è tutto in salita"

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Anche i cinema e i teatri aspettano novità: si pensa ad un protocollo ancora diverso rispetto

a quello approvato per l’ultima riapertura. Tra le novità: mascherina Ffp2 per tutti e tampone 48 ore prima. Così si potrebbe accogliere più pubblico contemporaneamente. Per le sale di spettacolo non è semplice la ripartenza: troppo alti i costi di gestione per un pubblico dimezzato dall’obbligo della distanza. "Fino a quando l’Italia sarà divisa in colori sarà impossibile pensare ad una riapertura dei cinema", dice Eros Ossani della multisala Eden. "Quale gestore si prende la briga di acquistare pellicole o di organizzare uno spettacolo che ha costi elevati con l’incognita

di piombare il giorno dopo in zona arancione

e quindi di dover chiudere?". A non giocare a favore del settore ci sono anche le case di produzione che non scommettono sull’estate:

"Top Gun doveva uscire a luglio ma è stato spostato a novembre, Mission Impossible da agosto uscirà a maggio del 2022. Non ci vuole molto a capire il significato di queste scelte.

E con quali film riapriamo? Quale produttore investe nell’uscita di un film sapendo di avere già in partenza la metà del pubblico e degli incassi che avrebbe in condizioni normali?", continua Ossani. A febbraio ci avevano detto che avremo riaperto il 27 marzo, ma non è andata così. Se ci saranno delle regole uniformi per tutti allora potremo metterci ad un tavolo e fissare delle misure di contenimento pensando ad una riapertura collettiva, ma fino a quando saremo attaccati ai colori sarà difficile pensare

ad un ritorno al cinema".