Ludopatie, social e dipendenze. Ecco lo sportello per ritrovare libertà

Prato, nuovo servizio della Pubblica Assistenza. I ragazzi in primo piano

Da sinistra Marco Tofani, Gabriele Zen, Livio Benelli  e Sabrina Paola Banzato

Da sinistra Marco Tofani, Gabriele Zen, Livio Benelli e Sabrina Paola Banzato

Prato, 1 agosto 2018 - Disagio sociale e dipendenze oggi possono trovare una cura grazie ai nuovi servizi della Pubblica Assistenza L’Avvenire. Una delle cause scatenanti del disagio sociale oggi è la disoccupazione e fra le dipendenze le più diffuse sono quelle dal gioco e da internet. Gli esperti della Pubblica Assistenza non possono certo “trovare un lavoro’’ ma aiuteranno i soggetti a capire come uscire dalla disperazione. «La riduzione di risorse pubbliche e l’impossibilità di accogliere tutte le richieste di aiuto da parte del servizio pubblici, ci ha spinti a mettere in campo risorse nuove e qualificate»: così Livio Benelli, presidente de L’Avvenire ha illustrato il progetto “Servizio di consulenza sociale’’ che partirà a settembre in via San Jacopo.

Il servizio sarà svolto in collaborazione con Aurora Social-Net e sarà a tariffe sociali, in base alle disponibilità degli utenti e sarà gratuito ove necessario. «Il disagio sociale in Italia - è intervenuta la dottoressa Sabrina Paola Banzato di Autora Socia-Net - ha raggiunto livelli così ampi e variegati che non può essere più solo il servizio pubblico a farsene carico. Il nostro obiettivo deve essere quello di evitare l’aggravamento dei casi, perchè tendono a trasformarsi in patologie psichiche e insegnare a gestirle con altre risorse. In ognuno di noi ci sono risorse da mettere in gioco».

Secondo i dati elaborati da Pubblica Assistenza e Aurora a Prato e in provincia i disagi emergono dalla disoccupazione, dal fenomeno dell’immigrazione che cerca integrazione e aiuti diversificati, da fenomeni di violenza di vario genere, dalle nuove dipendenze (ludopatie, social network, alcolismo). In quest’ultimo caso delle dipendenze i disagi interessano anche la sfera dei minori e l’abuso di internet porta sino ad una costruzione inconsapevole di una propria identità virtuale. «Abbiamo lavorato a lungo - ha aggiunto Benelli - per far decollare questo progetto perchè esiste una fetta di popolazione che ha necessità di essere aiutata e questo fa parte della “mission’’ della Pubblica Assistenza».

Un’attenzione particolare sarà per il problema disoccupazione: l’intento è costruire gruppi tematici tramite la scrittura “autocreativa’’. Al servizio potranno rivolgersi anche persone o famiglie colpite dal disagio di malattie invalidanti o disabilità, chi è stato vittima della violenza di genere. Poi c’è la categoria dei Neet: coloro che non studiano e non cercano lavoro. Si tratta di un disorientamento esistenziale tipico e ilservizio aiuterà a fare quelle scelte che sino ad oggi non sono state fatte. Saranno attivati anche progetti di finanziamento e raccolta fondi per sostenere e calmierare le tariffe. Per informazioni: 0574.25725.