Morte di Luana D'Orazio, i titolari della ditta valutano il patteggiamento

Prosegue l'udienza preliminare al tribunale di Prato per la morte della 22enne rimasta impigliata in un orditoio il 3 maggio del 2022

Luana D'Orazio

Luana D'Orazio

Prato,  21 settembre 2022 -  Proseguirà domani mattina al tribunale di Prato l'udienza preliminare sulla morte di Luana D'Orazio,  l'operaia di 22 anni deceduta mentre lavorava a una macchina tessile in una azienda di Montemurlo (Prato) il 3 maggio 2021.

La prima udienza c'era stata ad aprile scorso ma venne rinviata per l'impedimento di uno dei legali. Il 3 maggio 2021 la giovane era rimasta impigliata nel macchinario (un orditoio) che stava utilizzando, il quale - come sostiene la perizia del consulente della procura - in quel momento aveva le barriere antinfortunistica impropriamente disattivate.

I principali imputati sono i coniugi Luana Coppini e Daniele Faggi, rispettivamente titolari di diritto e di fatto dell'azienda, i cui difensori stanno discutendo con l'accusa su eventuali patteggiamenti. Luana Coppini e il marito Daniele Faggi sono accusati di omicidio colposo e rimozione delle cautele antinfortunistiche.

Un terzo imputato, il manutentore esterno della ditta, Mario Cusimano, non risulta al momento intenzionato a chiedere riti alternativi. Tra le questioni da risolvere, c'è quella sulla patria potestà del figlio di Luana, che adesso ha 6 anni. Il tribunale dei minori di Firenze si è già espresso sul tema, concedendo temporaneamente l'affidamento ai nonni materni. Però il giudice tutelare di Pistoia - area dove risiede il piccolo con gli stessi nonni - non si è ancora espresso sulla richiesta di mantenere o meno la potestà al padre naturale del bambino, un giovane calabrese con cui Luana non aveva più legami da tempo.

La decisione dei giudici sulla patria potestà è decisiva per ammettere l'una o l'altra costituzione di parte civile al processo, dunque per capire chi può ricevere i risarcimenti fra chi esercita la tutela sul bambino, o i nonni materni o il padre naturale. Sul piano dei risarcimenti, invece, la compagnia assicurativa della ditta - la Unipol - ha offerto circa 1,1 mln euro, che secondo gli avvocati della difesa è il massimo previsto dalle tabelle per gli incidenti sul lavoro di questo tipo. Il giudice dell'udienza preliminare Francesca Scarlatti domani dovrebbe quasi sicuramente decidere sulla costituzione delle parti civili. Già alla prima udienza del processo, aveva chiesto di essere ammesso a costituirsi parte civile anche l'Inail con l'avvocato Giuseppe Quartararo dopo che l'ente «ha riconosciuto il caso come infortunio sul lavoro" ed "ha già erogato 179.000 euro come rendita permanente in favore del figlio di Luana D'Orazio".