La mamma di Luana è pronta a combattere. "Voglio che emerga la verità sull’incidente"

Il giorno dopo il funerale, Emma Marrazzo parla dell’inchiesta in corso: "Giustizia non solo per mia figlia ma anche per tutti quelli come lei"

Luana D’Orazio, 22 anni, morta in fabbrica lunedì 3 maggio

Luana D’Orazio, 22 anni, morta in fabbrica lunedì 3 maggio

Prato, 12 maggio 2021 -  «Spero che venga fuori la verità", dice Emma Marrazzo, la mamma di Luana D’Orazio, la 22enne operaia di Agliana, madre di un bambino di 5 anni e mezzo, morta lunedì 3 maggio in un tragico incidente avvenuto all’interno di un’azienda tessile di Oste di Montemurlo. Oggi la perizia tecnica sull’orditoio che l’ha uccisa. Sotto i riflettori la saracinesca di protezione che, in questo tipo di macchinari, ha il compito di proteggere gli addetti quando la macchina è in azione, mentre quando è alzata dovrebe impedire, grazie ai congegni di sicurezza, al macchinario di funzionare. Un blocco previsto per salvaguardare chi lavora alla macchina. Accertamenti tecnici che serviranno a fare luce su quanto accaduto e ad attribuire eventuali responsabilità. "Voglio la verità – ripete Emma – ci saranno i tecnici e i miei legali a seguire tutte le fasi della perizia. Io mi aspetto soltanto che emerga la verità".

Lunedi, nella chiesa di Cristo Risolto, a Spedalino Asnelli, nel comune di Agliana, si sono svolte le esequie funebri di Luana. Al funerale hanno preso parte circa 500 persone. Una cerimonia commovente, presieduta dal vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, che nella sua omelia ha fatto riferimento proprio ai troppi incidenti sul lavoro. "È una lunga, lunghissima litania quella dei morti sul lavoro – ha detto monsignor Tardelli - È una litania che si allunga ogni giorno senza arrestarsi. Due, tre vittime al giorno. Qualcosa di inaudito. Di inaccettabile. Occorre che le cose cambino". La pensa così anche la mamma di Luana, che si aspetta che venga fatta giustizia. "Giustizia non solo per mia figlia – spiega – ma per tutti i lavoratori che come lei hanno perso la vita. Non si può continuare a morire in questo modo. Chiedo che la sicurezza nei posti di lavoro diventi una priorità, affinché tragedie come quella che mi ha portato via Luana non si ripetano mai più". Un messaggio forte e drammatico, emerso anche lunedì, nel corso della cerimonia funebre, alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Regione Eugenio Giani, il prefetto di Pistoia Gerlando Iorio, il presidente della Provincia di Pistoia Luca Marmo e i sindaci di Pistoia, Agliana e Montemurlo. "Luana e tutti gli altri - sono ancora parole del vescovo Tardelli - oggi sono qui in piedi davanti a noi, ci guardano, e ci chiedono conto. Ci dicono che non bastano le emozioni forti, non basta che ci commuoviamo un momento: occorrono impegno e responsabilità, concretezza, determinazione e scelte coraggiose".  

Patrizio Ceccarelli