Lingua dei segni all’asilo per i compagni sordi

In due materne prosegue per tutto l’anno il progetto di insegnamento della lis "I bambini sono entusiasti"

L’entusiasmo col quale i bambini hanno accolto la proposta di imparare il limngiaggio dei segni per comuniocare con i compagni sordi insieme ai risultati raggiunti ha spinto l’amministrazione a rifinanziare il porgetto anche per i prossimi due anni. L’insegnamento della lingua dei segni fin dall’asilo può abbattere barriere comunicative e promuovere l’integrazione tra tutti i bambini. Prosegue così a Montemurlo il progetto che prevede i insegnamento della lingua dei segni (Lis) in due scuole dell’infanzia, la ’Ilaria Alpi’ di Oste e ’Grazia Deledda’ di Montemurlo, frequentate da due bambini sordi. Il servizio di assistenza alla comunicazione, non coinvolge solo i bambini sordi, ma l’intera classe. "Abbiamo ritenuto importante garantire ai bambini con sordità e alle classi di appartenenza la continuità del progetto per tutto il ciclo della scuola dell’infanzia - spiega l’assessore all’istruzione, Antonella Baiano –. L’obiettivo è di abbattere le barriere comunicative per creare vera inclusione. Imparare la lingua dei segni e poter comunicare con i compagni sordi è una vera ricchezza e fa bene a tutti, stimolando l’attenzione e la memoria visiva. Abbiamo sempre creduto in una scuola inclusiva". Il progetto voluto e finanziato dal Comune di Montemurlo e realizzato con il centro L’Elfo di Firenze, vedrà anche quest’anno la partecipazione in classe di un educatore sordo e di un comunicatore specializzato, che insegneranno a tutti i bambini e agli insegnati la lingua dei segni in modo da poter comunicare con facilità con il compagno non udente. Lo scorso anno scolastico il progetto, strutturato in dieci incontri per l’intera classe, è stato accolto da insegnati, bimbi e genitori in modo molto positivo, lo scopo è dare agli alunni e ai docenti che entrano in contatto con i bambini sordi una prospettiva sulla lingua dei segni italiana.