Licenziamenti al Pecci, il Potere Politico deve assumersi le Sue Responsabilità

Questo articolo esamina la situazione finanziaria del Museo Pecci di Prato, in seguito alla perdita di circa 300 mila euro nel bilancio 2022 e ai licenziamenti di alcuni dipendenti. Il Cda del museo, nominato dalla Regione e dal Comune, deve assumersene la responsabilità e trarne le conseguenze. Fratelli d'Italia valuterà se richiedere l'intervento degli organismi di garanzia della Regione.

Licenziamenti al Pecci, il Potere Politico deve assumersi le Sue Responsabilità

Licenziamenti al Pecci, il Potere Politico deve assumersi le Sue Responsabilità

Solo poche settimane fa su La Nazione avevo sollevato l’esigenza di un dibattito sulla funzione culturale del Pecci e su quali potevano essere le sue prospettive di rilancio, commentando la notizia della perdita di circa 300 mila euro nel bilancio 2022. Purtroppo ora la notizia dei licenziamenti di alcuni dipendenti non apicali proprio per questioni legate alla non tenuta del bilancio. Il cda del museo, in gran parte espressione dei soci pubblici, deve rendere conto di tale situazione, assumersene la responsabilità e trarne le conseguenze. La Regione e il Comune, saldamente in mano a quella sinistra sempre in piazza per il 1° Maggio, devono avere il coraggio e la dignità di prendere posizione sull’operato di un Cda che è da loro stessi nominato. Questi licenziamenti sono il risultato dell’ottusità del potere politico egemone in Toscana, che crede di fare politiche culturali senza avere un’idea di cultura, scambiando i propri salotti e i loro frequentatori con il pubblico ed i potenziali fruitori. Nel periodo delle due giunte Biffoni, dove si vorrebbe narrare che vi siano stati grandi processi di partecipativi, si è mai cercato di capire cosa si attendevano i pratesi da una realtà così finanziariamente impegnativa come il Pecci? Evidentemente no. Solo poche settimane fa il presidente Bini Smaghi assicurava che la situazione di bilancio era ancora gestibile. Come Fratelli d’Italia stiamo valutando se chiedere l’intervento degli organismi di garanzia della Regione. La realtà, prima o poi, rimette il conto ed a pagarlo sono sempre quelli con le spalle meno coperte.

Tommaso Cocci

Consigliere comunale di Fratelli d’Italia