L’ex carabiniere condannato si costituisce Ma la sentenza non c’è e lo rimandano a casa

Marco Camuffo si è presentato alla Dogaia dopo il pronunciamento della Cassazione. L’atto però non è stato depositato in cancelleria

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Si è costituito ieri mattina presentandosi al carcere della Dogaia. Marco Camuffo, 48 anni, ex carabiniere radiato dall’Arma, non si è sottratto alla sentenza definitiva della Cassazione arrivata nella tarda serata di martedì che lo ha riconosciuto colpevole della violenza sessuale su una turista americana a cui aveva dato un passaggio con l’auto di servizio la notte fra il 6 e il 7 settembre 2017 a Firenze. Camuffo ieri mattina ha telefonato al suo legale, Cristina Menichetti, annunciandole che sarebbe andato a consegnarsi. E così ha fatto: poco prima dell’ora di pranzo si è presentato nel carcere di Prato. Gli agenti del carcere hanno chiesto una copia delle sentenza in Procura a Firenze ma hanno scoperto che la sentenza non era ancora stata depositata dalla cancelleria della Suprema Corte. E così l’ex militare è stato rispedito a casa. "Oggi si ripresenterà – ha fatto sapere il suo legale – La sentenza è arrivata martedì molto tardi ed, evidentemente, non c’è stato il tempo di depositarla. Lui comunque era già preparato".

Un disguido tecnico ha quindi bloccato l’entrata in carcere di Camuffo, condannato a quattro anni e 4 mesi in via definitiva. Trattandosi di un reato "ostativo" alla sospensione del decreto di esecuzione pena dovrà per forza scontare almeno un anno e quattro mesi (come disposto dal "codice rosso") in cella.

Solo dopo aver trascorso questo tempo, potrà chiedere la messa alla prova (ossia finire di scontare la pena svolgendo servizi socialmente utili) oppure di andare ai domiciliari. Ma prima di un anno e quattro mesi non se ne riparlerà.

Inoltre, Camuffo ha deciso di presentarsi al carcere della Dogaia, il più vicino alla residenza, ma successivamente sarà spostato in un carcere militare, come prevede la legge, anche se non appartiene più all’Arma dei carabinieri. In questi cinque anni Camuffo ha tentato di rifarsi una vita aprendo un bar in via del Seminario. Apertura che sollevò molte polemiche in città e fra i gruppi femministi. Di recente l’ex carabiniere ha chiuso il bar di via del Seminario e ha riaperto un altro locale in centro storico. Oggi sarà la giornata in cui per lui si apriranno le porte del carcere. Forse.

Laura Natoli