Le prime dosi di vaccino già a fine gennaio

L’ospedale ha acquistato le celle frigorifere destinate ad accogliere le fiale. Si partirà con gli operatori sanitari e il personale delle Rsa

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E’ iniziata la corsa contro il tempo per ricevere anche a Prato le dosi del super vaccino contro il Covid-19. All’ospedale Santo Stefano, uno degli undici nosocomi individuati dalla Regione Toscana come possibili luoghi di stoccaggio e somministrazione in risposta alla richiesta del commissario straordinario Domenico Arcuri, ci si sta già muovendo per ordinare le speciali celle frigorifere - ognuna del costo di circa 15.000 euro - in cui dovranno essere conservate le fiale. Per l’Asl Centro l’acquisto passerà attraverso l’Estar, l’ente di supporto tecnico-amministrativo regionale. Le celle frigorifere dovranno avere la capacità di mantenere una temperatura di -75 gradi per garantire l’adeguata conservazione del prezioso vaccino.

Al momento non è dato sapere quante dosi saranno destinate all’ospedale pratese. Si sa solo che la Toscana, nella primissima fase, ne riceverà 212.000 che serviranno a vaccinare 106.000 persone, ognuna delle quali riceverà il vaccino e il relativo richiamo a distanza di 21 giorni. Le altre strutture ospedaliere interessate dal progetto sono Careggi e Torregalli a Firenze, San Jacopo a Pistoia, San Luca a Lucca, Cisanello a Pisa, Ospedali riuniti a Livorno, Noa a Massa, Misericordia a Grosseto, Santa Maria alle Scotte a Siena e San Donato ad Arezzo.

A questo punto è necessario che la Regione metta a punto il piano per la distribuzione e che ciascun ospedale toscano coinvolto si organizzi per avviare la tanto attesa campagna vaccinale. Una campagna che in questa prima fase, comegià detto, sarà riservata esclusivamente al personale sanitario degli ospedali e e a quello delle residenza sanitaria assistenziali, pesantemente colpite anche dalla seconda ondata dell’epidemia. Secondo le prime indiscrezioni, pare che a Prato di possa iniziare a somministrare il vaccino alle categorie sopra citate già a partire dalla metà di gennaio, massimo alla fine del mese. Ma il calendario e le tappe dell’operazione sono ancora tutte da organizzare nel dettaglio, anche in base alle indicazioni che giungeranno dall’assessorato alla sanità della Regione e dalla stessa protezione civile. Lo stesso presidente della Commissione Sanità in Consiglio regionale, Enrico Sostegni, ha presentato una richiesta ufficiale perchè l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini presenti ai membri della commissione il piano per la distribuzione dei vaccini anti-Covid. "Abbiamo chiesto che venga a riferire in commissione sanità prima di Natale per capire come la Regione intende organizzarsi per questa fase importante nella lotta al coronavirus".

Secondo le indicazioni del Ministero della Salute, la vaccinazione non sarà obbligatoria e resterà quindi a carattere volontario. Per effettuare ogni seduta vaccinale è necessario reclutare almeno mille persone. Il vaccino destinato alla Toscana sarà consegnato in circa venti borse autorefrigerate che possono contenere al massimo cinque scatole da 195 fiale ciascuna. Ciascuna fiala dovrà essere sporzionata in cinque parti, per 975 dosi da somministrare entro sei ore dal momento in cui la scatola verrà estratta dalla borsa. Le borse hanno un’autonomia di refrigerazione di 15 giorni. Mentre per sei mesi il vaccino potrà essere conservato nelle celle frigorifere installate ad hoc. Con questa novità pare restare in stand-by, almeno per il momento, la candidatura dell’Interporto pratese come centrale di smistamento del vaccino anti Covid per la Toscana ed il centro Italia.

Sa.Be.