Le nature morte come traccia: le tele di Bimbi

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E’ tornato a crescere proprio a Poggio a Caiano e vicinissimo alla villa medicea il melone raffigurato nella "Natura morta con melone, uccello e funghi". Il dipinto, esposto nel "Museo della natura morta" della villa medicea, è di Bartolomeo Bimbi (1648–1729) pittore che si dedicò al genere della natura morta a servizio di Cosimo III de’ Medici e poi della figlia l’Elettrice Palatina, Anna Maria Luisa de’ Medici. L’obiettivo del granduca non era solo abbellire di arte le sue ville ma anche catalogare una grande varietà di specie botaniche con mezzi pittorici e in questa impresa collaborò Antonio Micheli, botanico di corte che fornì i suoi consigli e suggerimenti al Bimbi. E così Andrea Campani, incuriosito da questo dipinto, ha ritrovato i semi del "Melone zatta" (o Cocumis melo), proprio quello raffigurato nel quadro. Insieme al Moscatello questo melone, (detto anche ‘Rospo’ per via della pelle rugosa) è tra i più antichi italiani, entrambi risalgono al ‘600 con polpa arancione e profumata. "L’arte pittorica – sottolinea Andrea Campani – è un valido aiuto per recuperare la tradizione dei prodotti di una volta. Serve molta tenacia e pazienza per ritrovare i semi". Oggi, infatti, portiamo in tavola cocomeri e meloni di colore e formato standard, non di produzione toscana, quando invece questa frutta sarebbe possibile coltivarla, come accadeva un tempo.