Le imprese unite si aggrappano alla politica "Servono aggregazioni per tornare competitivi"

Confindustria, Cna e Confartigianato presentano un documento comune per chiedere dieci interventi prioritari: "Salviamo il tessile"

di Sara Bessi

PRATO

Tutti insieme ancora una volta a distanza di 12 anni - dopo la crisi del 2009, quando lo slogan era "Prato non deve chiudere" - perché il distretto possa avere dal governo e dalla Regione Toscana risposte e risorse adeguate per il rilancio dell’economia locale a partire dal tessile-abbigliamento, quello più colpito dallo tsunami economico innescato dall’emergenza sanitaria. Confindustria Toscana Nord, Cna Toscana Centro e Confartigianato Prato fanno fronte comune stilando un documento strategico che elenca quali sono gli interventi prioritari per il distretto. Per convogliare su Prato le risorse del Recovery fund.

E così i rappresentanti delle associazioni di categoria, pronti a confrontarsi anche con i sindacati (incontro in calendario il 22 gennaio), indicano dieci interventi prioritari.

Un elenco che ha come scopo quello di scuotere e coinvolgere "tutti i diversi gradi di responsabilità, dal Governo fino agli enti locali, passando per i nostri rappresentanti in Parlamento, il cui impegno sarà dirimente per portare a Prato i risultati necessari a vincere questa battaglia", concordano le associazioni. Dice Claudio Bettazzi, presidente di Cna Toscana Centro: "Serve un impegno straordinario da parte di tutti, da declinare in ambito di filiera attraverso aggregazioni e integrazioni fra terzisti e imprese committenti. Solo così potremo essere competitivi". Aggiunge Francesco Marini, vice presidente di Confindustria Toscana Nord: "Il nostro è un distretto in fase evolutiva, un modello ancora attuale che va però ritoccato, cercando di capire tutti insieme come i rapporti della filiera si evolveranno. Vogliamo essere da stimolo alla politica perché ci dia una mano a portare avanti i temi che ci stanno a cuore. Chiediamo che sia istituito un osservatorio permanente della crisi con Irpet per certificare i dati da usare per mettere in atto misure urgenti che dovranno servire a recuperare una situazione grave e preoccupante. Chiediamo più semplificazione e meno burocrazia nei bandi regionali". Fra gli obiettivi strategici vengono menzionati nel documento gli incentivi alla crescita dimensionale e ai riassetti organizzativi delle imprese. "Spingiamo per una crescita dimensionale delle aziende, creando aggregazioni", afferma Maurizio Sarti, presidente della sezione Moda di Confindustria. "Altro aspetto da sviluppare e migliorare è quello della digitalizzazione, intesa non solo come miglioramento dei campionari da mostrare ai clienti, ma anche come crescita del personale che dovrà semre più avere competenze digitali". Luca Giusti, presidente di Confartigianato fa un richiamo al dna pratese: "Lo spirito dei nostri imprenditori è sempre un passo avanti rispetto a molte altre realtà perchè qui cerchiamo di anticipare i tempi con proposte costruttive. Le nostre proposte non avranno effetto se la politica non farà la sua parte".

"La nostra è una ricognizione puntuale sui bisogni delle imprese", dice Giulio Grossi, presidente di Confindustria Toscana Nord. "Una spinta per indicare i provvedimenti emergenziali, di rilancio e a lungo termine per le imprese. Abbiamo le idee chiare su quello che occorre per superare il tunnel della pandemia: idee che spesso non possono realizzare per mancanza di attenzione da parte della politica. Anche se il momento politico è complesso i nostri interlocutori rimangono i parlamentari espressi dal territorio. A loro chiederemo di farsi carico con la massima determinazione dei problemi del distretto, così come ai rappresentanti della Regione domanderemo un colpo d’ala che porti la politica regionale a un livello di efficienza e concretezza diverso e migliore rispetto al passato".