La nuova migrazione dei cinesi verso Prato: il fenomeno degli "emersi". Il 67% è a nero

Controlli nelle ditte cinesi, quasi 7 operai su dieci non in regola

Blitz carabinieri azienda tessile

Blitz carabinieri azienda tessile

Prato, 11 ottobre 2021 - Sfruttamento e sicurezza sui luoghi di lavoro sono temi caldissimi, figuriamoci in una città industriale come Prato che ha vissuto anche di recente gravissimi lutti. E sul fronte della sicurezza sul lavoro i carabinieri della carabinieri di Prato e del nucleo ispettorato del lavoro, con il supporto del nucleo operativo del gruppo carabinieri per la tutela del lavoro di Roma, hanno ispezionato una decina di aziende nella prima settimana di ottobre: il bilancio è un arresto e 9 aziende sospese, con multe per 165mila euro.

L'arrestato è un 53enne cinese titolare di una ditta che impiegava numerosi orientali nell’azienda da lui gestita. Altri nove imprenditori cinesi sono stati denunciati a piede libero. Gli illceiti contestati vanno dallo sfruttamento di manodopera clandestina all’inosservanza delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, all’installazione di impianti di videosorveglianza non autorizzati.

Nove sono state le sospensioni delle attività adottate nei confronti di altrettante aziende. Le sanzioni contestate ammontano a circa 165mila euro.

Ben trentacinque – su un totale di cinquantadue irregolari - sono stati gli operai sprovvisti di permesso di soggiorno, quindi clandestini o destinatari di un’istanza di emersione per lavoratori stranieri per lavoro domestico o agricolo, trovati a lavorare nelle ditte controllate. Si tratta di una percentuale agghiacciante: il 67%.

La nuova migrazione

Sono gli “emersi” il nuovo fenomeno dello sfruttamento di manodopera irregolare nel manifatturiero sino-pratese, un enorme serbatoio di manodopera a basso costo per gli imprenditori che basano la loro attività sull’irregolarità della forza lavoro. Gli emersi da circa un anno provengono da tutta Italia; si tratta di soggetti che in attesa della definizione della loro pratica di emersione sono autorizzati a soggiornare in Italia. Per loro Prato rappresenta una terra promessa dove trovare agevolmente occupazione e alloggio per sostentarsi, in attesa di ricevere - eventualmente - il permesso di soggiorno.