Lascito milionario ai cani per amore della figlia

Nida Mazzanti ha donato la sua eredità al canile (e a una rsa) in ricordo di Maria Laura, morta qualche anno fa, che adorava gli animali

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"Era una famiglia benestante ma molto umile. Persone speciali che facevano del bene senza farlo sapere. Maria Laura amava tantissimo gli animali, in casa aveva quattro cani. Poi purtroppo nel 2016 è scomparsa. E credo proprio che questa passione per i cani sia stata la scintilla che abbia fatto decidere alla mamma Nida di lasciare metà della propria eredità al canile del Calice". E’ una storia fatta di amore per gli animali ma anche di grande affetto familiare quella che sta dietro alla decisione di Nida Mazzanti, 99 anni, deceduta lo scorso novembre, di lasciare al Comune di Prato un’eredità superiore al milione di euro.

Un lascito da dividere a metà con l’Rsa Santa Caterina de’ Ricci, che consentirà alla giunta Biffoni di realizzare un nuovo canile in una zona più consona di Prato. A raccontare la storia di Nida Mazzanti e della figlia Maria Laura Bassolino è Dario Dabizzi, titolare del negozio di toilettatura di via Strozzi ‘Nuova Arca di Noè’ che le due donne frequentavano sempre.

"Maria Laura l’ho conosciuta in negozio, aveva un cane di nome Gerry. Poi, parlando con me si è appassionata sempre più agli animali e ha preso altri tre cani: Isotta, Artù e Ginevra", racconta il titolare del negozio. La famiglia Mazzanti Bassolino viveva in una villa vicino alla salita dei Cappuccini. Avevano ereditato molti terreni e la figlia Maria Laura, ex insegnante, faceva ripetizioni private in casa.

"Maria Laura non era più una cliente, ma una vera amica, una persona speciale", prosegue Dabizzi. "Quando è morta, siamo stati io e il giardiniere tuttofare a seguire i cani nelle varie necessità. Poi purtroppo è deceduto anche lui e alla scomparsa di Nida Mazzanti abbiamo affidato i cani a persone di fiducia. Purtroppo abbiamo dovuto dividerli, ma non c’erano altre possibilità. L’importante è che adesso stiano bene".

Mazzanti, prima di morire, ha voluto fare un gesto d’amore verso il canile e la città in ricordo dell’adorata figlia. "Nessuno si aspettava che Nida avesse lasciato una eredità così importante al canile", sottolinea Dabizzi. "Questo era un gesto che ci saremmo potuti aspettare dalla figlia, ma non dalla madre. Evidentemente però il cuore di mamma ha voluto fare un ultimo gesto d’amore nei confronti della figlia. Un gesto davvero unico".

Il Comune e l’Rsa Santa Caterina de’ Ricci si dovranno spartire liquidità per 134mila euro e titoli per 787mila euro. Poi ci sono i terreni in comproprietà: in via di Maliseti, viale Marzabotto e via Coppola. E ancora fabbricati in via Fosse Ardeatine e via Montalese, e infine un fondo commerciale a Vernio. La somma esatta verrà quantificata dal notaio nelle prossime settimane, ma si supera abbondantemente il milione di euro.

L’amministrazione comunale nel frattempo potrà dare il via allo studio di fattibilità e alla progettazione del nuovo canile (molto probabilmente servirà una variante urbanistica), oltre a individuare il terreno adatto per spostare la struttura. Di sicuro sorgerà su un’area di proprietà pubblica, perché il Comune non vuole investire parte dell’eredità per pagare gli espropri dei terreni. Quel che è certo è che il canile Il Rifugio non resterà ancora a lungo al Calice ma avrà una nuova casa grazie alla immensa generosità ndella donna. Gli allagamenti al Calice del 2009 avevano scosso tutta la famiglia Mazzanti Bassolino. Adesso, grazie al loro cuore, i cani non dovranno più vivere in una zona a rischio allagamento.

Stefano De Biase