Eleonora Danco, è un’artista multiforme che. si muove. tra il teatro, il cinema e la letteratura. Ha recitato, fra gli altri,. per Moretti, Bellocchio, Luchetti, Scola, Avati

Con due esilaranti monologhi in sequenza – "Me vojo sarva’" e "Nessuno ci guarda" – da giovedì 17 a domenica 20 novembre al Teatro Magnolfi arriva per la prima volta a Prato Eleonora Danco (feriali 20.45, sabato 19.30, domenica 16.30). Eleonora Danco è un’artista multiforme che, dal 1998, si muove senza tregua tra il teatro, il cinema e la letteratura, lavorando con il corpo, la scrittura e le immagini. Come attrice ha recitato per Moretti, Bellocchio, Luchetti, Scola, Placido, Muccino, Avati, Gassman e Proietti. Come regista cinematografica, invece, ha esordito nel 2014, con N-Capace, opera prima, vincitrice del premio speciale della giuria al Torino Film Festival. Ma soprattutto, come autrice, ha messo in scena numerosi testi, commissionati dai teatri stabili di Parma, Roma e Napoli, da Expo 2015 e dalla Triennale di Milano. I suoi spettacoli, influenzati dalla pittura e dai tempi travolgenti della vita vera, sono accomunati dall’unicità di rispecchiare il mondo e le anime in pena che lo popolano. Tra la poesia e lo slang, il dramma e la comicità, i suoi scritti corsari, pubblicati nel 2009 in Ero purissima da Minimum Fax e nel 2022 da Giulio Perrone in Tempi Morti, immortalano stati d’animo universali che folgorano la critica e il pubblico, da due decenni e mezzo. I due monologhi, prodotti dal Metastasio, descrivono i movimenti fisici ed emotivi di figure inchiodate ai margini della loro esistenza. "Me vojo sarva’" è un atto unico, un fluxus joyciano di slang romanesco. I suoi protagonisti sono personaggi di strada inconsapevoli della loro condizione, abitati da conflitti adolescenziali e dinamiche oniriche, resi vivi da una scrittura per immagini tragicomica e universale. "Nessuno ci guarda" è un atto unico ispirato ad Otto e mezzo di Federico Fellini e alla pittura di Jackson Pollock, e tratta la scrittura come un colore. La storia tratteggia, tramite flashback, l’invadenza dell’infanzia nella vita di una donna che non riesce più ad uscire di casa poiché sospesa tra il sogno e il ricordo. Per approfondirne i temi, venerdì 18 novembre alle 15.30 a Palazzo Datini è previsto l’incontro tra Eleonora Danco e il critico Rodolfo Di Giammarco, organizzato in collaborazione con Fondazione Casa Pia dei Ceppi onlus (ingresso libero).

Cronaca

Con due esilaranti monologhi in sequenza – "Me vojo sarva’" e "Nessuno ci guarda" – da giovedì 17 a domenica 20 novembre al Teatro Magnolfi arriva per la prima volta a Prato Eleonora Danco (feriali 20.45, sabato 19.30, domenica 16.30). Eleonora Danco è un’artista multiforme che, dal 1998, si muove senza tregua tra il teatro, il cinema e la letteratura, lavorando con il corpo, la scrittura e le immagini. Come attrice ha recitato per Moretti, Bellocchio, Luchetti, Scola, Placido, Muccino, Avati, Gassman e Proietti. Come regista cinematografica, invece, ha esordito nel 2014, con N-Capace, opera prima, vincitrice del premio speciale della giuria al Torino Film Festival. Ma soprattutto, come autrice, ha messo in scena numerosi testi, commissionati dai teatri stabili di Parma, Roma e Napoli, da Expo 2015 e dalla Triennale di Milano.
I suoi spettacoli, influenzati dalla pittura e dai tempi travolgenti della vita vera, sono accomunati dall’unicità di rispecchiare il mondo e le anime in pena che lo popolano. Tra la poesia e lo slang, il dramma e la comicità, i suoi scritti corsari, pubblicati nel 2009 in Ero purissima da Minimum Fax e nel 2022 da Giulio Perrone in Tempi Morti, immortalano stati d’animo universali che folgorano la critica e il pubblico, da due decenni e mezzo. I due monologhi, prodotti dal Metastasio, descrivono i movimenti fisici ed emotivi di figure inchiodate ai margini della loro esistenza. "Me vojo sarva’" è un atto unico, un fluxus joyciano di slang romanesco. I suoi protagonisti sono personaggi di strada inconsapevoli della loro condizione, abitati da conflitti adolescenziali e dinamiche oniriche, resi vivi da una scrittura per immagini tragicomica e universale. "Nessuno ci guarda" è un atto unico ispirato ad Otto e mezzo di Federico Fellini e alla pittura di Jackson Pollock, e tratta la scrittura come un colore. La storia tratteggia, tramite flashback, l’invadenza dell’infanzia nella vita di una donna che non riesce più ad uscire di casa poiché sospesa tra il sogno e il ricordo. Per approfondirne i temi, venerdì 18 novembre alle 15.30 a Palazzo Datini è previsto l’incontro tra Eleonora Danco e il critico Rodolfo Di Giammarco, organizzato in collaborazione con Fondazione Casa Pia dei Ceppi onlus (ingresso libero).

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