La Tari preoccupa i commercianti "Un altro rialzo non è sostenibile"

Le vendite di fine inverno stanno andando bene con la complicità del weekend festivo. Oggi negozi aperti. Intanto la Confcommercio scrive ai Comuni: "La tariffa rifiuti del 2023 venga ridotta o resti invariata"

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Pieno di clienti in cerca di affari nei negozi di Prato nei primi tre giorni di saldi invernali. Con la complicità della Befana. Inoltre va consdeato che anche oggi, seconda domenica del mese, lr "vetrine" saranno aperte.

A dirlo è Massimo Macchini, del negozio Priveè di Prato e consigliere Federmoda-Confcommercio: "I primi giorni sono andati bene, abbiamo visto gente anche durante la giornata dell’Epifania, venerdì scorso, sia durante la mattinana che nel pomeriggio. Sono contento delle vendite e speriamo che anche nelle prossime settimane sia così. Anche dicembre era andato bene e ora i saldi stanno trainando la situazione. Manca solo che anche il clima faccia la sua parte, abbassando le temperature e permettendo ai clienti di optare per capispalla e articoli pesanti".

Saldi positivi dunque per i commercianti che rilanciano un settore provato dalla pandemia e ora alle prese con l’inflazione e l’incertezza economica dovuta al caro-energia. Ma non solo. Le spese che gravano sulle imprese di commercio, ristorazione e turismo sono molteplici e infatti riguardo alla Tari, la Confcommercio di Prato e Pistoia ha deciso di scrivere ai Comuni chiedendo di ridurla o almeno di mantenerla invariata per il 2023. Un altro aumento sarebbe disastroso e "per le imprese non sarebbe sostenibile".

"Negli ultimi anni la Tari ha inciso in modo sempre più pesante sui bilanci delle imprese che rappresentiamo, già gravate dai corposi rincari dell’energia e delle materie prime. Per questo abbiamo scritto ai Comuni delle province di Pistoia e Prato, chiedendo che riducano, o almeno mantengano invariata, la tariffa 2023" spiega Gianluca Spampani, presidente di Confcommercio Prato e Pistoia, intervenendo con un appello per contenere gli effetti della tassa sui rifiuti. "È un’azione di sensibilizzazione – aggiunge – che portiamo avanti da anni e che si rende quanto mai opportuna in questo frangente storico. L’aumento generalizzato dei costi di gestione per le aziende, già reduci da un biennio di restrizioni che le aveva messe a dura prova, ha quasi azzerato i benefici di una ripresa che nel secondo semestre 2022 si è manifestata in molti dei nostri segmenti.

Per questo, conclude Spampani: "L’idea di una tariffa più alta rispetto al passato non è, semplicemente, sostenibile. Alle amministrazioni, nostre dirette e costanti interlocutrici, abbiamo chiesto di non far gravare ulteriormente il prezzo della gestione dei rifiuti sulle spalle delle aziende. Decisioni del genere, del resto, rappresentano un passaggio sostanziale in termini di tenuta complessiva del sistema".

Elena Duranti