La minaccia della Peronospora a Prato: come limitare i danni?

I produttori di vino di Carmignano hanno sofferto per il caldo di luglio e agosto, che ha portato la peronospora. Tuttavia, le uve mostrano una eccezionale concentrazione zuccherina e un alto tenore alcolico. Le vigne del pinot di Pancrazi non sono state colpite.

Il caldo di luglio e agosto, che sembra finalmente arrivato alla fine, ha creato molti grattacapi anche ai produttori di vino di Carmignano a causa del proliferare della peronospora.

Il clima pazzo, comunque, se da una parte ha spalancato le porte a questa malattia della vite, dall’altro fa facilmente indovinare una eccezionale concentrazione zuccherina

delle uve con un evidente alto tenore alcolico. Quindi una produzione di ottimo vino,

ma che sarà inevitabilmente inferiore alle attese (come

nel resto d’Italia). "L’allarme peronospora dura dalla fine

della passata primavera e sta investendo tutto il Paese – ha ricordato sul nostro giornale il presidente del Consorzio di Carmignano Fabrizio Pratesi – Purtroppo ogni anno dobbiamo misurarci con insidie sempre diverse, dovute specialmente

a bruschi cambiamenti delle temperature che ormai seguono un andamento insolito. Comunque i danni possono essere limitati, ottenendo anche buoni risultati, se si adoperano le necessarie accortezze in vigna, a cominciare ad esempio da buoni impianti di irrigazione". Nessun problema invece per le vigne

del pinot di Pancrazi.