La medicina d’urgenza conquista i giovani: tre borse di studio di Iemig

Il Premio Valentina Liboni, istituito da Iemig, premia tre giovani professionisti per le loro tesi sulla medicina d'urgenza. Una serata ricca di emozioni per celebrare il ruolo primario della medicina d'urgenza.

Il premio Valentina Liboni, giunto alla terza edizione e dedicato alla memoria dell’infermiera del pronto soccorso del Santo Stefano scomparsa precocemente dopo una breve malattia, torna ad accendere di nuovo i riflettori sul ruolo primario della medicina di urgenza. Un ruolo che spesso non viene capito dai cittadini che per qualsiasi problematica si rivolgono al pronto soccorso ospedaliero, non trovando, in verità, altre risposte sanitarie immediate sul territorio. Il premio è stato istituito da Iemig, il gruppo italiano di interesse per la medicina d’urgenza, nato dalla passione e dalla esperienza dei medici Alessio Baldini e Franco Lai, entrambi colonne portanti del pronto soccorso pratese. L’associazione vanta prestigiose collaborazioni come con Harvey University di Pavia e Kaweah Health University. La cerimonia di consegna delle tre borse di studio dal valore di mille euro l’una si è svoltra nei giorni scorsi all’Art Hotel. Una serata ricca di emozioni e foriera di buone speranze per il futuro della medicina d’urgenza. Hanno partecipato i familiari di Valentina Liboni, oltre al sindaco Matteo Biffoni, in rappresentanza di tutta la città, la consigliera regionale Pd Ilaria Bugetti, la direttrice dell’ospedale Santo Stefano Maria Teresa Mechi e il primario del pronto soccorso e capo dipartimento emergenza-urgenza Simone Magazzini. Ecco chi sono i giovani professionisti, due medici ed una infermiera, che si sono guadagnati le borse di studio: Marta Sacco (università di Roma), Santi Di Pietro (medicina d’urgenza di Pavia) e Anastasia Russo (scienze infermieristiche di Firenze). I temi studiati nelle tesi vincitrici spaziano dal rischio mortalità nel mese successivo all’accesso in pronto soccorso dei pazienti Covid alla terapia da seguire nella fase di dimissioni dei pazienti e fino all’assistenza al paziente nelle prime 24 ore di ricovero nella terapia intensiva traumatologica.

Sa.Be.