La casa ecologica non costa un euro Maxi piano per cinquemila pratesi

Il Comune ha aderito ad una sperimentazione nazionale sull’ecobonus per rendere le abitazioni più verdi Si partirà dai condomini del quartiere di San Giusto, ma si pensa già anche a Tavola e Galcetello

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Un quartiere con i tetti verdi, completamente riqualificato dal punto di vista energetico e sismico e in grado di mettere in moto decine di appalti per le aziende del territorio. Il tutto a costo zero per i proprietari privati e pubblici degli appartamenti. E’ la sperimentazione che vede come protagonista il Comune di Prato assieme a quello di Bologna e Ferrara, con la cabina di regia dell’Anci, per allargare non soltanto a singoli condomini ma anche a interi quartieri gli interventi del governo legati all’ecobonus al 110%. Prato ha individuato in San Giusto la frazione ideale per dare vita a questa riqualificazione energetica e sismica. Nel quartiere infatti ci sono 254 alloggi in edilizia popolare solo fra via di Turchia e via di Gabbiana. A questi si sommano quelli di via del Girasole e di via del Malfante. Soltanto considerando l’edilizia pubblica pratese il piano potrebbe coinvolgere poco meno di mille persone. A questi andrebbero aggiunti tutti quei condomini privati (San Giusto in alcune strade ha un elevato indice di densità abitativa) che potrebbero aderire alla sperimentazione e ritrovarsi con i palazzi riqualificati a costo zero. In più Epp pensa agli appartamenti di via Carlesi a Galcetello e quelli di Tavola. Un progetto quindi in grado di coinvolgere almeno 5mila pratesi, completamente finanziato dai grandi gruppi che si occupano di efficienza energetica (l’Anci sta cercando di coinvolgere aziende come Estra ed Enel).

"Sul tema della riqualificazione energetica stiamo portando avanti un tavolo di coordinamento con i professionisti, le imprese e i sindacati – spiega l’assessore Valerio Barberis – Per attrarre l’attenzione di grande gruppi come Enel o Estra c’è bisogno di un sistema snello, rapido e capace di assicurare un risultato senza intoppi. In questo modo le famiglie coinvolte sarebbero libere da ogni onere organizzativo o di investimento, le ditte avrebbero liquidità e per le Esco (compagnie servizi energetici, ndr) ci sarebbero le detrazioni fiscali". Negli interventi ammessi dall’ecobonus al 110% rientrano gli impianti elettrici e idraulici, il cappotto termico, la sostituzione degli infissi e i tetti verdi.

"Ogni condominio vale circa 500mila euro di lavori – prosegue Barberis – Solo per l’efficientamento energetico le case dell’Epp possono innescare cantieri per 20 milioni di euro". Con l’avvio della Fase 3 il Comune sta predisponendo anche altri interventi per supportare l’edilizia e l’urbanistica. Subito dopo il lockdown è stato organizzato un tavolo con tutti i vari attori dei due settori per studiare un piano di ripartenza: "Vogliamo rafforzare l’erogazione dei servizi on line di consulenza ai professionisti e confermare le riunioni in smart working – prosegue Barberis – In questo modo siamo in grado di snellire i procedimenti".

Stefano De Biase