La battaglia del barbiere arrabbiato. Che nel weekend non può lavorare

Negozio all’interno del centro commerciale: la beffa è servita. "Ma in altri Comuni i miei colleghi restano aperti"

Il barbiere Paolo Varchi si è rivolto a Confartigianato

Il barbiere Paolo Varchi si è rivolto a Confartigianato

Prato, 16 febbraio 2021 - Possono restare aperti nei weekend i parrucchieri situati all’interno dei centri commerciali? E’ la domanda che Paolo Varchi, titolare del salone di bellezza all’Omnia Center, ha posto alla prefettura chiedendo una interpretazione del dpcm del 3 dicembre 2020. Il caso nasce da una situazione tutta all’italiana, col governo che ha chiuso per decreto i centri commerciali nei fine settimana, fatta eccezione per le attività al loro interno che svolgono servizi essenziali come farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, supermercati, tabaccherie ed edicole. E i parrucchieri? Questa categoria non è inserita all’interno dei settori citati dal dpcm, eppure fuori Prato alcuni parrucchieri collocati nei centri commerciali restano aperti nei festivi e prefestivi.

«Le regole devono essere uguali per tutti", dice Varchi. "Da una prima lettura del dpcm sembra che i parrucchieri debbano restare chiusi nel fine settimana, ma poi guardando quanto accade fuori Prato vedo una differente interpretazione del decreto. Ma così non è giusto, perché non solo perdo incassi, ma rischio anche di perdere clienti in favore di altri parrucchieri che invece restano aperti nei weekend". Varchi con l’aiuto di Confartigianato ha scritto una Pec alla prefettura, chiedendo una interpretazione normativa del decreto della presidenza del consiglio dei ministri: "Da via Cairoli non hanno risposto né a me né a Confartigianato", prosegue il titolare del salone di bellezza. "Eppure non mi sembra di avere posto un quesito così complicato. Basterebbe sapere quali sono le regole. In un simile momento di disagio per tutto il mondo del lavoro, quello che per alcuni è semplicemente burocrazia per noi imprenditori diventa invece vita, lavoro e stipendi". Varchi racconta che anche fra gli stessi clienti del salone di bellezza c’è malumore per quella che viene recepita come una ingiustizia: "Non capiscono perché cambiando Comune ci siano interpretazioni normative differenti", prosegue Varchi, che per dirimere la questione si è affidato all’avvocato Diego Capano.

"La situazione è pesante. Con questa pandemia e le chiusure nel weekend abbiamo perso il 70% degli incassi. Un investimento decennale sta andando in fumo fra restrizioni, zone gialle, arancioni e rosse. A volte mi verrebbe da mollare, ma poi penso che faccio questo mestiere da 43 anni e che non ho mai gettato la spugna nei momenti difficili". In ballo c’è pure il futuro dei quattro dipendenti del salone di bellezza. "Sto facendo di tutto per non metterli in cassa integrazione, ma qui la situazione è sempre più grave", aggiunge il titolare. "In settimana c’è poco movimento nonostante l’orario continuato fino alle 21, non possiamo contare sul traino della palestra, dei ristoranti e del cinema che sono chiusi dal governo. E non si sa quando finiranno queste restrizioni. Per quanto possono andare avanti le imprese senza prospettive chiare?".

Dalla direzione dell’Omnia Center confermano la disponibilità ad aprire le porte del centro commerciale nel weekend qualora ci fosse una interpretazione normativa da parte della prefettura favorevole a Varchi. "Mi appello alla prefettura per fare chiarezza sulle regole", conclude l’imprenditore. "Per le chiusure nei weekend non ottengo alcun ristoro. Le istituzioni devono garantire pari opportunità a tutti e spero che chiariscano una volta per tutte chi ha ragione".