Irpef, aumento e scontro FdI va subito all’attacco

L’opposizione dura: "Dopo Imu e Tari, la giunta avrebbe dovuto evitarlo". Replica il sindaco: "Così alle fasce più deboli andranno 310mila euro"

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Aumento dell’Irpef a Carmignano, è scontro in consiglio comunale. Nell’ultima seduta è stata approvata a maggioranza la nuova addizionale comunale: dallo 0,4% per tutti gli scaglioni di reddito con esenzione a 8 mila euro, si passa per il 2023 ad un minimo di 0,5% fino allo 0,8%. La tassazione verrà applicata in base al reddito: 0,50% fino a 15.000 euro; 0,60% oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro; 0,70% oltre 28.000 euro e fino a 50mila euro; 0,80% oltre 50mila euro.

Fratelli d’Italia non ci sta: "Considerato l’aumento pesante dell’Imu ad inizio 2022 – dicono i consiglieri Giovanni Sardi, Federica Bini ed Eleonora Torrini – e l’aumento della Tari sarebbe stata responsabilità dell’amministrazione evitare ulteriori incrementi o quantomeno un aumento che sia spalmato in maniera paritaria su tutta la cittadinanza, salvo le fasce di reddito che vivono in condizioni di estremo disagio. Si poteva adottare il ’modello Prato’ (aliquota unica 0,5%) o meglio ancora Montemurlo (aliquota unica 0,6% con esenzione sotto i 9mila euro). Come primo gruppo di minoranza ci siamo battuti per rimandarlo e chiederne modifica, senza trovare ascolto da parte della maggioranza e del sindaco".

L’opposizione è critica anche sull’utilizzo degli introiti dell’aumento, stimati in 310mila euro annuali: "Come verranno usate queste risorse? In che modo si cercherà di dare beneficio a tutte le frazioni?".

"I 310mila euro serviranno a tutelare le fasce più deboli, alle quali saranno garantiti servizi sociali, sociosanitari e scolastici, infanzia compresa – spiega il sindaco Edoardo Prestanti – e solo così possiamo permetterci di non tagliare niente. Siamo orgogliosi di questa scelta dato che abbiamo anche inserito la soglia di esenzione per redditi fino a 12mila. Così, i cittadini esenti aumenteranno da 1600 a 3600". Per Carmignano è una manovra dovuta anche dal caro-energia: nel bilancio luce e gas sono alle stelle e il rischio era di dover tagliare ancora. "Per scongiurare questa possibilità – aggiunge Prestanti - avevamo solo una scelta, spalmare l’aliquota in proporzione al reddito, dove chi ha meno paga meno e chi ha di più paga di più. Vorrei far riflettere l’opposizione su un dato: il Comune di Pistoia, dove FdI amministra, ha preferito imporre un’aliquota altissima, 0,80%, a partire da 15mila euro, andando a colpire così in modo peggiore di noi quel ceto medio che Sardi ha dichiarato di voler difendere. Difendere da chi, se a Carmignano quel ceto avrà un aumento che va dallo 0,60 allo 0,70 dunque minore rispetto a Pistoia?".

M. Serena Quercioli