"Infrastrutture, rifiuti, tasse e sanità Quanti disastri in Toscana con il Pd"

Mallegni, coordinatore regionale di Forza Italia e candidato: "Per il collegio di Prato ho proposto Mazzetti"

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Senatore Mallegni, a che punto sono le candidature?

"Assieme agli alleati Forza Italia ha lavorato per trovare gli equilibri a livello nazionale, poi in ogni regione è fondamentale candidare persone di qualità. Ci sono pesi e contrappesi di cui tener conto, ma è importante valorizzare anche il buon lavoro fatto dai parlamentari uscenti".

Come coordinatore regionale quali proposte ha fatto ai vertici nazionali?

"Per i collegi uninominali ho proposto Erica Mazzetti per Prato e Deborah Bergamini per Massa".

Quali saranno i temi principali della vostra campagna elettorale?

"Partiamo da Prato. Una città industriale che è stata un’eccellenza e che va sostenuta, ma che purtroppo paga la scarsissima capacità del Pd di attuare in Toscana una politica industriale seria. A cominciare dalle infrastrutture. Dalla terza corsia dell’autostrada Prato - Firenze, all’alta velocità da cui Prato è esclusa, per non parlare degli eterni problemi della Firenze - Viareggio, che senza la mia battaglia si rischiava di non avere i soldi per il raddoppio dei binari da Montecatini. E poi l’energia: il Pd vuole il termovalorizzatore a Roma e qui sulla gestione dei rifiuti è immobile da anni e anni. I rifiuti sono un problema e un costo, mentre termovalorizzare significa creare energia, che manca e costa".

Anche a Prato le associazioni di categoria chiedono con urgenza una riduzione della pressione fiscale.

"Le tasse sul lavoro in Italia sono assolutamente insostenibili. Ed è un problema gravissimo. Un dipendente che guadagna 1.500 euro al mese al datore di lavoro costa il doppio. Questa sarebbe la madre di tutte le riforme, per creare posti di lavoro e dare opportunità ai giovani, aumentare le retribuzioni e ridurre le esternalizzazioni, difendere e sostenere il nostro sistema produttivo".

Il reddito di cittadinanza?

"Non lo abbiamo votato. Credo sia giusto mantenerlo per le persone in reali difficoltà, ma le politiche di avviamento al lavoro devono essere completamente riformate, a cominciare dai navigator. E poi bisogna dire le cose come stanno: quanti laureati in legge o in economia abbiamo e che prospettive di impiego ci sono per loro? In compenso mancano idraulici, tessitori, artigiani che sappiano fare il mestiere. La realtà è questa. Gli istituti tecnici professionali sono il punto fondamentale, come lo è il Buzzi a Prato. Una migliore integrazione fra la scuola e il mondo del lavoro, che offra i giovani reali possibilità di apprendimento è fondamentale".

Torniamo alla Toscana. La sanità.

"Le politiche sanitarie del Pd in Toscana hanno completamente perso di vista le esigenze quotidiane delle persone. In generale, noi riteniamo che la sanità debba essere gestita a livello nazionale, riducendo il carico di burocrazia e di complicazioni. In Toscana abbiamo Aslone, i vari Estar ed Estav, con tutte le loro schiere di direttori, abbiamo più generali che esercito, e se il livello delle prestazioni regge lo si deve principalmente ai medici, agli infermieri e agli operatori sociosanitari. Hanno messo in piedi un macchina allucinante di burocrati che nulla hanno a che fare con la sanità vissuta. E mancano sempre i fondi e ci sono i tagli. Se ci fosse un’organizzazione migliore, se non ci fossero tutti questi dirigenti spesso scelti per appartenenze al partito tutto sarebbe diverso. Un esempio: ai tempi del covid le cose hanno iniziato a funzionare quando è arrivato il generale Figliuolo".

A Prato c’è anche il problema ospedale.

"Quei quattro ospedali gemelli, prima o poi spero qualcuno ci butti un occhio, sono assolutamente insufficienti e inadeguati. L’assistenza territoriale lo stesso. Per non parlare delle emergenze del pronto soccorso. Questi sono problemi veri, che toccano tutti".

Che previsioni fa per il 25 settembre?

"Non si può dare niente per scontato. In molti collegi il centrodestra sembra in vantaggio, per la nostra offerta politica e l’incapacità altrui. Se i cittadini fanno due conti sui servizi che hanno con il Pd avrebbero tutte le buone ragioni per non votarli. Ma è importante che vadano a votare, che esprimano l’esigenza di un’alternativa. Altrimenti il rischio è che accada quello è già successo: consentire alla sinistra di perdere le elezioni e comunque continuare a governare. E adesso dico una cosa forte, ma chiara...".

Cioè?

"E’ inutile andare a Sant’Anna di Stazzema e non capire il presente. Dobbiamo la nostra libertà alle vittime di quell’atroce eccidio, ma facendo le debite distinzioni, in Toscana esistono forme di sudditanza, quindi di non libertà, che la sinistra ha creato per farsi i propri comodi e i propri interessi".

Anna Beltrame