Prima la produzione, poi la sicurezza. A Prato un operaio perde una mano

In un’azienda tessile gestita da italiani. E il Dipartimento dell’Asl decide la chiusura immediata

Incidenti

Incidenti.

Prato, 30 giugno 2022 - Prima il grave infortunio, poi la sospensione dell’attività per mancanza di sicurezza. Succede nella provincia di Prato, in una filatura a cardato di Montemurlo, di proprietà italiana. Il distretto tessile dimostra ancora una volta di non conservare memoria. Nemmeno la tragedia di Luana D’Orazio, morta il 3 maggio del 2021 stritolata dall’orditoio al quale lavorava ha messo l’accento sull’importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro. Si continua ad operare nel nome della produzione che, è evidente, prima o poi presenta il conto. In questo caso un operaio di 30 anni di origine pachistana non avrà più la mano destra mentre l’azienda tessile nella quale lavora con un contratto regolare, sarà costretta a restare chiusa in attesa delle indagini del Dipartimento di igiene e sicurezza dell’Asl.

"Siamo intervenuti a seguito dell’incidente avvenuto venerdì della scorsa settimana e abbiamo riscontrato gravi carenze sulle sicurezze del macchinario", conferma Luigi Mauro, responsabile della Medicina del lavoro per l’Asl Toscana Centro. In particolare l’operaio, assunto da poco nella filatura, stava lavorando a un macchinario chiamato ’lupa’ quando ha subito l’amputazione. Ulteriori indagini sono in corso e serviranno per stabilire eventuali responsabilità riguardo alla mancanza di dispositivi e come mai il macchinario non fosse in sicurezza ma intanto, come disposto dalla legge in presenza di gravi violazioni, è scattata la sospensione dell’attività.

Purtroppo non è l’unica attività ad essere stata sospesa dai tecnici del dipartimento di prevenzione: un’altra filatura a cardato è stata temporaneamente chiusa sempre per gravi lacune in fatto di sicurezza: "Dai sopralluoghi effettuati sinora – spiega in una nota l’Asl – emerge spesso il non funzionamento dei blocchi di sicurezza, che denota una carente vigilanza da parte del datore di lavoro e dei preposti o in alcuni casi persino una elusione volontaria". Non a caso si tratta di due filature a cardato, lavorazione tipicamente pratese, "da sempre - aggiunge l’azienda sanitaria - uno dei più pericolosi del comparto tessile, per questo oggetto di una campagna di vigilanza".

Nella provincia di Prato dall’inizio dell’anno sono state ispezionate 832 aziende e 152 cantieri. Effettuati 335 verbali di prescrizione, 66 verbali di illecito amministrativo, per un totale di 560 violazioni; inoltre sono stati eseguiti 4 sequestri e 4 sospensioni dell’attività imprenditoriale. "La nuova legge 215/2021 richiama alla necessità di un sempre maggiore impegno nel contrasto degli infortuni sul lavoro - interviene l’assessore regionale Simone Bezzini - e l’attenzione è massima da parte della Regione. Ringrazio l’Asl che, anche grazie al piano Lavoro Sicuro, da tempo effettua una vigilanza mirata, a partire dal comparto del tessile, ed ha iniziato a mettere in pratica anche le nuove disposizioni in merito alla sospensione dell’attività".