Infermieri no vax nella casa di cura Saltano gli interventi chirurgici

E’ successo a Villa Fiorita: 4 operatori senza green pass e altrettanti sospesi dall’azienda sanitaria

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I sanitari no vax rallentano l’attività nelle cinque sale operatorie di Villa Fiorita. Un venerdì nero per la casa di cura che nella chirurgia programmata ha il suo fiore all’occhiello e che venerdì, in occasione del debutto del Green pass per accedere ai luoghi di lavoro, ha dovuto fare i conti con alcuni operatori sanitari non vaccinati. "Abbiamo effettuato i controlli all’inizio dei due turni, quello di mattina e quello di pomeriggio - spiega Valtere Giovannini, direttore generale di Villa Fiorita - e abbiamo individuato quattro dipendenti senza il certificato verde. Ma non basta: a mettere in difficoltà la programmazione degli interventi della prossima settimana si aggiunge la sospensione di altri quattro dipendenti, comunicataci dall’Asl", aggiunge Giovannini. "Si tratta di assenze di personale qualificato, come ferristi di sala operatoria, che non sono facili da sostituire. Per quanto ci riguarda intendiamo comunque mantenere il livello di sicurezza delle nostre sale operatorie che contano tre infermieri in sala, chirurghi e anestesisti. Di solito lavoriamo con cinque sale operatorie e cinque turni di mattina, mentre due sale operatorie sono attive anche di sabato. L’assenza di un solo operatore si può gestire, ma nella nostra economia due o tre assenze si fanno sentire". Per questo motivo la direzione di Villa Fiorita ha deciso di fare saltare alcune sedute, come raccontato dal sito Notizie di Prato. "Per fortuna abbiamo un gruppo di lavoratori straordinario per cui i coordinatori hanno dato la disponibilità per fare gli operatori di sala così da ridurre al minimo l’impatto sui pazienti". Degli otto operatori no vax molti sono infermieri - almeno sei mentre i restanti sono operatori socio sanitari. "Ci rendiamo conto del fatto che chi si è visto rimandare un intervento chirurgico programmato da tempo può legittimamente essere contrariato", prosegue Giovannini. "Ma già lunedì contatteremo i primi pazienti per indicare loro una nuova data. Bisogna aver in primis il rispetto dei malati e dei loro bisogni, senza però mai abbassare il livello di sicurezza all’interno delle sale operatorie". Ed è proprio per salvaguardare quest’ultimo aspetto che la casa di cura si è trovata costretta a procedere con la rimodulazione dell’attività nelle sale operatorie. "La prossima settimana avremo modo di considerare meglio la situazione che si è venuta a creare - conclude il direttore - Se questa condizione dovesse protrarsi nel tempo e rivelarsi irreversibile, ci impegneremo per avere comunque margini di sicurezza". Nessun problema legato alla presenza di operatori no vax è stato invece finora segnalato all’ospedale Santo Stefano.

Sara Bessi