Incidenti sul lavoro? Uno ogni due giorni "E lo sfruttamento aggrava la situazione"

Il bilancio del Procuratore Nicolosi: "Distretto complesso, ma la risposta delle istituzioni c’è". Nel 2021 sono state 593 le notizie di reato

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In un anno sono state circa 600 le notizie di reato arrivate alla Procura di Prato in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro. Quasi due al giorno. Il numero è alto, anche se in leggera diminuzione nel 2021 rispetto agli anni precedenti (parliamo del periodo antecedente al Covid) quando le violazioni accertate arrivavano fino a 800-900 in appena 12 mesi. Segno che a Prato – uno dei distretti industriali più grandi e complessi di Italia – il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro esiste. A tracciare il bilancio con La Nazione, a un anno esatto dalla morte di Luana D’Orazio, la giovane operaia stritolata da un orditoio nella fabbrica di Montemurlo dove lavorava come apprendista, è il procuratore Giuseppe Nicolosi, sempre attento alle problematiche legate alla sicurezza sui luoghi di lavoro e allo sfruttamento. "Due fenomeni - dice - indissolubilmente connessi".

"Nel 2021 le notizie di reato arrivate nei nostri uffici per violazioni delle norme antinfortunistiche sono state 593 di cui 483 accertate dagli ispettori Asl del progetto Lavoro Sicuro", racconta Nicolosi. "Le contestazioni sono state rivolte a 119 italiani, 319 cinesi e a 45 persone di altre etnie. Rispetto ad altri circondari abbiamo numeri e forze straordinari. Basti pensare che solo nell’ambito del Progetto Lavoro sicuro abbiamo a disposizione 45 ispettori Asl di cui tre sono fissi in Procura. Il nostro è un distretto complicato, per la massiccia presenza di aziende a gestione straniera. Per questo registriamo tante criticità ma abbiamo anche una risposta che da altre parti è impensabile: tanti controlli producono tante notizie di reato". Gli sforzi profusi a partire dal Rogo al Macrolotto in cui morirono sette operai cinesi sono serviti a cambiare le cose e le criticità riferite al distretto dipendono dal numero elevato di aziende qui presenti. Il trend del 2022 è comunque in linea con quello del 2021: nei primi quattro mesi di quest’anno (la rilevazione è al 28 aprile) le notizie di reato collegate alle violazioni in materia di antinfortunistica (ad esempio gli abusi edilizi, il mancato rispetto delle norme antincendio oppure di quelle che regolano gli impianti elettrici e di aerazione) sono già 215. "Queste notizie di reato nella maggior parte dei casi si risolvono con la regolarizzazione delle prescrizioni", spiega ancora il procuratore. Gli infortuni registrati nel distretto lo scorso anno erano stati, invece, 153 (quasi uno ogni due giorni) oltre a quattro malattie professionali. L’unico mortale è stato quello di Luana D’Orazio a cui si aggiunge quello dell’imprenditore Luciano Nardini, 75 anni, caduto dal tetto del capannone della sua ditta a Montemurlo a fine marzo.

"L’incidente accaduto a Luana D’Orazio è raro nel nostro distretto, non è pensabile che accada una cosa simile nel comparto dei pronto moda", aggiunge Nicolosi. "Nel caso di Luana l’approccio al macchinario è complesso. Sono macchine pericolose, che viaggiano a velocità elevate. Nei pronto moda le macchine impiegate sono diverse, meno pericolose. Noi registriamo tanti microinfortuni, tante lesioni colpose. E’ difficile accada quello che è capitato a Luana e chi lavora con macchinari simili nel corso dell’ultimo anno si è messo in regola.Se ragioniamo, invece, in termini di grande area allora i casi aumentano. Oltre a Luana c’è stato l’incidente a Montale del ragazzo tunisino schiacciato da una pressa e l’operaio morto a Campi Bisenzio in un modo simile a Luana. Tre incidenti mortali che devono fare riflettere". Per Nicolosi si deve andare avanti con i controlli (tanto che in Procura è stato istituito un pool di magistrati che si occupa solo di sicurezza sul lavoro) ma bisogna insistere anche sull’educazione alla legalità. "Gli imprenditori, soprattutto glig stranieri, devono valutare la messa in sicurezza non come un costo. A livello culturale qualcosa è cambiato, si sta diffondendo una maggiore presa di coscienza sulla sicurezza".

Laura Natoli