"Abbiamo un infortunio al minuto. E il caporalato ormai è dilagante"

Prato, dati choc da un convegno: in Italia continua la strage. Piccole e medie aziende a maggior rischio

Luana D’Orazio, 22 anni, morì il 3 maggio 2021 stritolata da un orditoio a Prato

Luana D’Orazio, 22 anni, morì il 3 maggio 2021 stritolata da un orditoio a Prato

Prato, 2 giugno 2022 - "In Italia si continua a morire e si continua a essere feriti sul lavoro. Abbiamo oltre 6/700mila incidenti all’anno, uno ogni minuto. Per prevenire bisogna fare formazione e sensibilizzazione delle imprese, in particolare delle piccole e medie imprese, perché è in questi luoghi che si verificano la maggior parte degli infortuni". Bruno Giordano, direttore capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, ieri è intervenuto alla prima giornata di "Safety meets Culture", il forum sulla sicurezza del lavoro che si tiene fino a domani al Museo del Tessuto a Prato. Tanti gli ospiti degli "stati generali della sicurezza", fra cui il pm Lorenzo Gestri, che nei 10 anni passati alla Procura di Prato si è specializzato nella lotta all’illegalità sui luoghi di lavoro, allo sfruttamento e al caporalato. Il grido di allarme per alzare ancora di più l’attenzione sugli infortuni sui luoghi di lavoro, arriva proprio dal distretto pratese, salito nell’ultimo anno alla ribalta delle cronache per l’incidente mortale diventato il simbolo della lotta per la sicurezza: quello della giovane operaia Luana D’Orazio, morta a 22 anni, stritolata dall’orditoio a cui stava lavorando il 3 maggio di un anno fa.

"Le piccole e medie imprese – ha continuato Giordano - hanno di solito meno di nove dipendenti, buoni rapporti personali, minori conflittualità e questo porta a considerare la sicurezza come qualcosa di cui si può fare a meno. Questo grava sulla causalità degli incidenti, perché dove si pretende meno, o non si pretende, si verificano più incidenti. Stiamo parlando di oltre l’85% delle imprese italiane che hanno meno di 9 dipendenti e, quindi, di gran parte del tessuto economico. Oltre alla prevenzione nelle imprese occorre anche la vigilanza, quindi le ispezioni e i controlli in modo coordinato. Il decreto 146 dell’ottobre 2021 ha istituzionalizzato il dovere di coordinamento di tutti gli organi di vigilanza, ha rafforzato l’ispettorato del lavoro e ha aumentato il potere di sospensione delle attività irregolari. E’ un provvedimento che sta portando moltissimi risultati. Inoltre, ha molti benefici in termini di chiusura e regolarizzazione e consente subito la riapertura nelle imprese dove viene trovato ‘lavoro nero’ superiore al 10%".

Giordano ha posto l’attenzione anche sul fenomeno del caporalato: "Abbiamo il problema dello sfruttamento non soltanto in agricoltura, ma anche in edilizia, nella logistica, nei servizi alla persona. Il nostro Paese, come dice l’Istat, ha oltre un terzo dell’economia sommersa di oltre 200 miliardi di euro concentrato sul lavoro, che ammonta a 76 miliardi di euro. È un tema che riguarda il contrasto all’evasione fiscale".

L.N.