Impennata di richieste per le cure a domicilio I malati oncologici in fuga dagli ospedali

La pandemia frena la raccolta fondi delle onlus. Ant: "Meno eventi per autosostenerci". Ma c’è un maxi-assegno che suggerisce la strada

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di Leonardo Montaleni

La pandemia da coronavirus ha fatto impennare le richieste di assistenza domiciliare che arrivano all’Associazione nazionale tumori da parte dei malati oncologici. Dallo scorso marzo la fondazione, che solo in Toscana assiste circa 700 pazienti ed è in prima linea a fianco dei malati di tumore anche per affrontare l’emergenza sanitaria, ha visto aumentare del 40% le richieste di aiuto. Il motivo è di facile comprensione. A casa, in un luogo sicuro, magari in compagnia dei propri affetti, i malati di tumore si sentono meno in pericolo rispetto alle normali cure ospedaliere, specie in un periodo come questo in cui le energie del sistema sanitario sono assorbite in maggioranza dal contrastare il contagio.

Ma non solo. Rimanere a casa per questo tipo di malati, che a tutti gli effetti risultano più a rischio in caso di positività al Covid-19, riduce drasticamente ogni possibile rischio di contagio. Di contro, la pandemia ha comportato anche per la Fondazione Ant una serie di disagi e di difficoltà, nel normale svolgimento delle proprie attività: "Lo staff sanitario, a causa della pandemia, per svolgere in tutta sicurezza le visite domiciliari a tutela dei malati oncologici, deve essere fornito di adeguati dispositivi di protezione che abbiamo dovuto acquistare da soli, visto che Asl non ce li fornisce. Da febbraio non abbiamo potuto organizzare eventi di raccolta fondi e per molti mesi nemmeno i banchini nelle piazze, quindi abbiamo perso occasioni importanti per autosostenerci", spiega Tiziano Sperandini, delegato Ant di Prato e Pistoia. "Sul territorio di Prato, Firenze e Pistoia la nostra equipe sanitaria, che ogni giorno porta assistenza gratuita ai pazienti oncologici, è costituita da nove medici, sette infermieri e tre psicologhe, ma proprio per far fronte all’aumento delle richieste avremmo bisogno di un nuovo infermiere nel territorio pratese". A fronte delle aumentate necessità per provvedere a medicazioni, cure di supporto, terapie e supporto psicologico per pazienti e familiari della fondazione, è dunque un’ottima notizia la cospicua donazione da 15.000 euro che Nwg Italia e Nwg Energia hanno deciso di fare, unendo le forze, proprio consegnando un assegno ad Ant. Grazie a questo contributo durante le festività gli operatori sanitari della fondazione Ant potranno effettuare 500 visite domiciliari a casa dei pazienti: "Il business di questa azienda è prima di tutto un business sociale - commenta Francesco D’Antini, presidente di Nwg Italia - perché distribuire prodotti a basso impatto ambientale significa assicurare un futuro più pulito ai nostri figli. La salute di tutti, infatti, passa da azioni responsabili e scelte sostenibili e dal comprendere che questo può salvare la vita di molte persone. Allo stesso tempo siamo orgogliosi di poter sostenere, in questo Natale così particolare, le molte persone che necessitano di assistenza". Dello stesso avviso Massimo Casullo, presidente di Nwg Energia: "Il sostegno ad Ant si inscrive in un percorso di ampio respiro che coniuga business sostenibile, tutela del pianeta e della salute dei suoi cittadini, e solidarietà nei confronti di chi ha più bisogno", aggiunge. "Ci auguriamo, a nome di tutti i nostri dipendenti e collaboratori, che questa iniziativa possa regalare un Natale migliore a tante persone". Per aiutare la Fondazione Ant è possibile contribuire tramite il sito www.ant.it, oppure direttamente con un bonifico Intestato a Fondazione Ant Italia Onlus sul conto corrente IT19W 01030 02806 000001877756.