Il David per i costumi di Pinocchio ora luccica al Museo del Tessuto

Massimo Cantini Parrini ha deciso di condividere con la nostra città il suo premio così prestigioso E’ in mostra fra gli abiti del film Pinocchio. "E’ un modo di ringraziare Prato di quanto ha fatto per me"

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Si arricchisce di un ulteriore elemento di prestigio la mostra in corso al Museo del Tessuto dedicata agli abiti di scena del film Pinocchio realizzati dal pluripremiato costumista Massimo Cantini Parrini. Da ieri i visitatori troveranno lungo il percorso espositivo il David di Donatello vinto quest’anno proprio per i costumi del film, premio che Massimo Cantini Parrini ha voluto condividere con la città a cui è particolarmente affezionato. Un rapporto speciale che parte da lontano e che lo lega professionalmente alla sua tradizione tessile. "Per me è un modo di condividere con il Museo e con la città questo successo – ha detto Cantini Pattini consegnando il David - e per ringraziarvi della fiducia e dell’apprezzamento per il mio lavoro dimostrato dedicandomi questa bellissima mostra".

L’allestimento "Pinocchio nei costumi di Massimo Cantini Parrini dal film di Matteo Garrone", inaugurato lo scorso 21 dicembreè già stato visto da oltre ottomila visitatori, più di mille solo dalla riapertura del museo lo scorso 20 maggio dopo tre mesi di chiusura forzata. Numeri che indicano il successo di una mostra che restituisce, attraverso i magnifici abiti di Cantini Parrini, l’universo del burattino di Collodi. Abiti che da soli danno voce alla magia del personaggio e non a caso vincitori della meritata statuetta. Massimo Cantini Parrini è l’unico costumista italiano ad aver vinto quattro David di Donatello su cinque nomination, ben tre consecutivi (2016-18) e l’ultimo, appunto, nel 2020 per i costumi di Pinocchio. Molti i prestigiosi riconoscimenti nazionali e internazionali, come Nastri d’Argento e Ciack d’Oro oltre alla vittoria nel 2019 dell’European Film Award, l’Oscar europeo, come miglior costumista. Soddisfatto il presidente del Museo del Tessuto, Francesco Marini. "Il David è la conferma di una scelta che si è dimostrata vincente – ha detto – Le creazioni di Cantini Parrini fondono insieme arte e cinema e danno anima al sogno. Avere qui questo premio conferma il valore della mostra e degli straordinari costumi".

"Massimo Cantini Parrini e il Museo del Tessuto portano a Prato il premio più importante del cinema italiano – ha detto l’assessore alla cultura Simone Mangani –, un premio al talento di un artista dei tessuti che incoraggia il Museo a proseguire lungo la linea di confine tra vocazione tessile del distretto e mondo della settima arte". Prorogata fino al 25 ottobre la mostra si articola in due sezioni: la prima dedicata al costumista, alle sue fonti d’ispirazione e al suo lavoro creativo attraverso video, campionature di tessuti, capi d’abbigliamento storici del XVIII e XIX secolo provenienti dalla sua collezione personale; la seconda con gli oltre trenta costumi dei personaggi del film, accompagnati da immagini e da alcuni oggetti di scena. Il Museo del Tessuto è aperto il martedì, mercoledì e giovedì dalle 16 alle 20; il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 20. Ingresso ridotto speciale, post lockdown, 5 euro; gratuito fino ai 18 anni.

Francesca Tassi