I sindaci pratesi: "Un dovere essere qui"

Biffoni, Puggelli, Calamai, Prestanti, Bosi e alcuni consiglieri ieri a Firenze per la grande manifestazione. "Una lotta comune"

Il sindaco Matteo Biffoni

Il sindaco Matteo Biffoni

Ieri mattina in piazza Santa Croce a Firenze c’erano i sindaci e i rappresentati istituzionali di tutti i Comuni del territorio pratese, compreso Francesco Puggelli nella doppia veste di presidente della Provincia e di sindaco di Poggio a Caiano. Mentre Prato si fermava per 4 ore in solidarietà ai dipendenti Gkn.

Matteo Biffoni ha esortato a fare di tutto per salvare la produzione e i posti di lavoro: "Espriamo piena solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della Gkn – ha detto –, quello che è accaduto rapresenta uno strappo violento rispetto alle consuetudini e ai rapporti sindacali tra imprenditori, associazioni di categoria, lavoratori e istituzioni che da sempre contraddistinguono il nostro territorio. E’ una ferita profonda per il nostro sistema cancellare così 500 posti di lavoro tra addetti diretti e indotto: dobbiamo fare di tutto per salvare la produzione a Campi un territorio vicino a noi, nell’interesse dell’intera Toscana. E’ giusto che le istituzioni siano qui oggi in piazza, per urlare che le relazioni sindacali non possono funzionare così, è impensabile. La risposta dei Comuni è importante – ha aggiunto il sindaco di Prato – , la botta è pesante, non era mai successo. Un mano deve darcela il governo, per non aprire un meccanismo pericoloso che può diventare un precedente. Con un interlocutore evanescente come il fondo inglese proprietario della fabbrica, è difficile inchiodarlo alla discussione al tavolo delle trattative. E’ bene che ci sia una reazione di piazza. Senza la proprietà la discussione non inizia nemmeno".

"Essere presenti allo sciopero – ha affermato Puggelli – era un dovere verso di loro, verso le loro famiglie e un dovere verso tutti i lavoratori e le lavoratrici di oggi e di domani. Non opporsi oggi significa tollerare procedure che ledono e negano il diritto al lavoro e alla dignità. L’ho promesso alle 422 persone licenziate ingiustamente e lo ribadisco: sosterrò e porterò avanti la vostra battaglia perché è vostra quanto mia, è la battaglia di ogni cittadino. Chiediamo con forza al governo e all’Unione Europea che si facciano carico di questa vicenda che colpisce al cuore tutto il Paese.

Più si è uniti, più si è forti...".

Gli ha fatto eco il sindaco di Carmignano, Edoardo Prestanti, che sui social ha scritto: "Questa mattina come sindaco ma anche come figlio e nipote di operai insieme a centinaia di persone, ho manifestato contro la chiusura dello stabilimento della Gkni. La politica non deve soccombere alle logiche dell’economia e della finanza. La politica deve difendere la dignità che deriva dall’avere un lavoro e deve farsi strumento di giustizia per definire quel perimetro di regole che ogni azienda è tenuta a rispettare. Troppo spesso il lavoro si fa ricatto, troppe le situazioni di precariato, ingiusta la fiscalità per cui un piccolo artigiano si vede tassato come una media impresa, crudele vedersi licenziare in tronco tramite email. Questa è una delle battaglie politiche fondamentali da portare avanti: garantire il lavoro. Senza, non potrà esserci nè giustizia nè pace sociale". Sintetico il post del sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, dopo la manifestazione fiorentina: "Esprimiamo ancora la nostra solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie. È dovere di tutti impegnarsi profondamente perché queste cose non siano possibili, per la dignità e la giustizia del lavoro". A Firenze erano in piazza anche il sindaco di Vaiano, Primo Bosi, con i consiglieri comunali Stefano Baiani e Fabrizio Scatizzi, e i consiglieri di Vernio Anita Romagnoli e Marco Saccardi.