
Una nuova opera d’arte sta per vedere la luce in città. Accadrà entro la prossima primavera, massimo per l’inizio dell’estate. Si chiama "Spindles", che tin italiano significa fusi, come quelli che si usano per filare a mano. Il rimando all’anima tessile di Prato è quindi evidente. L’autore è Loris Cecchini, artista che in passato ha vissuto e lavorato in città, collaborando ad esempio con il Centro Pecci e con il Comune per dare vita a Waterbones, l’installazione permanente allestita sulla facciata della Lazzerini. Per Spindles invece è stato scelto lo spazio verde lungo via Cavour, in prossimità delle antiche mura medievali comprese fra il bastione mediceo di San Giusto e l’entrata dell’ex ospedale. L’opera, che caratterizzerà l’ingresso del nuovo parco centrale, viene donata dalla Fondazione Cassa di Risparmio alla città, in forza di un patto di collaborazione con il Comune, per un investimento complessivo compreso fra i 200 e i 250 mila euro. "Solitamente un progetto del genere viene a costare almeno 700 mila euro, specie in un momento come questo dove l’approvvigionamento di materie prime utili per i lavori è quantomeno rallentato - ci tiene a sottolineare Cecchini - Siamo stati bravi a superare questi ostacoli. Per quanto concerne l’opera, si tratta di una scultura modulare in acciaio e alluminio composta da 50 elementi - a loro volta divisi in tre parti accoppiate, per un totale di 150 fusioni parziali - che ricordano dei grandi fusi. Ne viene fuori una sorta di grande diagramma di crescita, che vuole simboleggiare la dinamicità della città".
Considerevoli le dimensioni: oltre nove metri le misure di base e l’altezza. "La definirei un’opera prorompente. Prima della pandemia avevamo pensato di installarla presso la rotonda ubicata all’uscita dell’autostrada di Prato Ovest - racconta Franco Bini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio - Poi insieme al Comune abbiamo deciso per questa collocazione in una grande area verde così che la scultura possa essere facilmente fruibile dai cittadini". Il Comune, oltre all’individuazione dello spazio, si è occupato delle procedure per l’installazione e della realizzazione del basamento. Al sopralluogo andato in scena ieri, in rappresentanza dell’amministrazione, hanno presenziato oltre al sindaco Matteo Biffoni gli assessori Simone Mangani e Valerio Barberis. "La collocazione dell’opera - dice il primo cittadino - è fortemente simbolica, in quanto mette in relazione il linguaggio della città storica, rappresentato dalle mura, e quello della contemporaneità".
Francesco Bocchini