Prato, i contagi arrivati ai numeri di marzo. E crescono le richieste di vaccino

Il virus, nella variante Omicron 5, corre veloce. L’ultimo bollettino parla di 304 nuovi casi di positività. La direttrice sanitaria dell’ospedale, Melani: "Per ora procediamo con l’apertura di ‘bolle covid’ nei reparti"

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Omicron 5, la nuova sottovariante del Covid-19, la più contagiosa, si sta abbattendo anche sull’area pratese. L’effetto si vede nel numero dei contagi che è quasi ogni giorno a tre cifre: il Covid ha iniziata a rialzare la testa ormai dai settimane, raggiungendo i livelli di marzo scorso. Per esempio il 29 marzo si contavano 330 nuove infezioni per un totale pari a 69.376 dall’inizio della pandemia; il 29 giugno il report regionale ne registra 294 (per un totale di 82.127). Il che significa che in tre mesi, in area pratese, sono stati scoperti 12.751 nuovi casi di contagio. Ieri si sono registrati 304 nuovi positivi al virus (totale 82.431) e c’è stato anche un decesso, relativo a una donna di 80 anni residente a Montemurlo e morta mentre era ricoverata al Santo Stefano. Le vittime dall’inizio della pandemia salgono a quota 841.

Il boom di contagi ricalca quanto sta succedendo in Toscana e in Italia. Ieri sul territorio regionale si sono contate 5.068 positività in più rispetto al giorno precedente. Il fatto che il virus circoli pesantemente lo dimostra quel 79,7% di tamponi positivi: ieri in Toscana ne sono stati eseguiti 6.360.

E anche negli ambulatori dei medici di famiglia è aumentato il via vai di pazienti: c’è chi chiede i tamponi segnalando i sintomi di Omicron 5, e chi invece si presenta per altre richieste, come la quarta dose o, soprattutto i giovani, la terza dose di vaccino. Domande di vaccino in crescita nell’ultima settimana complice, forse, il timore della recrudescenza del virus, sebbene non provochi nella maggioranza dei casi polmoniti ma rimanga piuttosto circoscritto nelle alte vie aeree. I medici di base confermano un aumento del numero di pazienti con Omicron 5, senza distinzioni di età. I sintomi? Febbre per un paio di giorni, raffreddore, tosse, talvolta mal di gola. La cura? Antinfiammatori (nei casi degli allergici ai Fans, gli antinfiammatori non steroidei, si possono usare tachipirina e cortisone, se ci sono problemi respiratori evidenti) e sciroppo se la tosse persiste. Nell’arco di pochi giorni si risolve la febbre e la negativizzazione arriva, in genere, fra il settimo e l’ottavo giorno. Ovviamente l’isolamento è sempre obbligatorio per chi ha contratto il virus. A questo riguardo, si sta evidenziando un problema: non sarebbero pochi coloro che fanno il tampone a casa e non dichiarano l’esito positivo, continuando a fare la vita di sempre.

E sull’ospedale come impatta il boom di contagi? Al Santo Stefano è rimasto attivo per pazienti contagiati un solo setting Convid con 22 letti. Come spiegato dalla direttrice sanitaria Sara Melani "si procede con l’apertura di bolle dove c’è bisogno, nei vari reparti. Se l’andamento epidemico cambiasse del tutto, saremo pronti ad aggiustare il tiro".

Sara Bessi