Rom nei guai per l’aggressione alle giornaliste

Indagati per lesioni e violenza

Aggressione alla troupe Rai

Aggressione alla troupe Rai

Prato, 19 aprile 2019 - Quattro indagati per lesioni e violenza privata. Sono i rom che abitano nei campi recentemente sequestrati dalla polizia municipale e dai carabinieri in via del Pozzo a Peperino dopo essere stati trasformati in una enorme discarica illegale. I quattro nomadi, tre donne e un uomo, tutti fra i 35 e i 45 anni, abitano in alcune baracche che si trovano all’interno del campo e che il giorno dopo il sequestro, il 4 aprile, aggredirono due giornaliste di Rai Tre andate nell’area per girare un servizio.

Le giornaliste hanno sporto denuncia contro i quattro nomadi. La procura, dopo una serie di accertamenti, ha aperto un fascicolo per lesioni e violenza privata. A farne le spese erano state la giornalista Giulia Baldi del Tg regionale della Rai e la free lance Daniela Pecar, vittime della rabbia del gruppo di rom che abitano in un campo al confine del cimitero di via del Pozzo. Baldi, in particolare, è stata aggredita non solo a parole ma anche fisicamente con botte, spintoni e bacchettate, mentre insieme a Pecar era entrata nel campo dove si trovano le baracche – che dovranno essere demolite – per realizzare un servizio sull’area finita sotto sequestro.

Dopo l’aggressione le due giornaliste hanno chiamato la polizia. Nel frattempo i rom si erano allontanati ma gli agenti sono riusciti a rintracciarli e identificarli poco lontano. Ora potrebbero rischiare un processo. L’area è in gran parte di proprietà del pratese Davide Vieri, 65 anni, indagato per inquinamento ambientale insieme agli altri due proprietari di terreni attigui, un italiano di 79 anni e un altro rom. I quattro rom abitano stabilmente nel campo su una casa su ruote. La polizia municipale ha avviato una pratica edilizia intimando ai rom di sanare l’abuso edilizio, ossia di togliere la roulotte. Cosa che, però, non è ancora stata eseguita tanto che i nomadi continuano a vivere nel terreno sequestrato.

Il blitz, con tanto di elicottero in volo e decine di agenti e militari al lavoro, è scattato all’alba del 3 aprile. La polizia municipale teneva sotto controllo l’area da tempo in seguito ai numerosi esposti dei cittadini che vedevano giorno dopo giorno rifiuti di ogni genere, anche pericolosi, accatastati e abbandonati nei terreni circostanti alle case. Si tratta di nove ettari di terra sequestrati e che sono in attesa della bonifica.

Laura Natoli