Omicidio Gianni Avvisato, chi era la vittima: muscoli e pitbull. E il rebus lavoro

Il passato all’Isolotto, la palestra che non gestiva più. Si era da poco trasferito a Comeana. Conosceva gli indagati

I carabinieri e, nel riquadro, la vittima

I carabinieri e, nel riquadro, la vittima

Prato, 26 ottobre 2021 - Palestrato, amante dei tatuaggi e dei pitbull. Aveva cambiato diverse case negli ultimi anni. Da Agliana si era trasferito da pochi mesi a Comeana, in via Boccaccio, una strada tranquilla fatta di villette a schiera e terratetti. Un "dormitorio", come lo ha definito il sindaco Edoardo Prestanti, che negli ultimi anni ha vissuto un vero e proprio boom demografico. Gianni Avvisato, 38 anni originario di Napoli ma da sempre trapiantato in Toscana, aveva deciso di stabilirsi lì, vicino a Poggio a Caiano dove aveva abitato con la famiglia e dove aveva gestito una palestra, la "Benefit gym" insieme al fratello, morto in un incidente stradale, che poi ha ceduto nel 2007 (oggi si chiama "Fitness e sport").

Un uomo arrestato, uno ricercato

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"Mi ricordo di lui – ha detto il sindaco subito dopo l’omicidio – Frequentavo anche io la sua palestra all’inizio degli anni duemila. Poi ne ho perso le tracce, non sapevo neppure che fosse tornato di casa qui a Comeana. Sono molto dispiaciuto per quello che gli è successo".

In realtà Avvisato non si era ancora integrato nel tessuto cittadino. Nessuno dei vicini o in paese lo conosceva. Avvisato frequentava Firenze dove aveva conoscenze e amicizie e dove aveva abitato per molti anni, nel quartiere dell’Isolotto.

Ultimamente non aveva un’occupazione fissa: faceva il barman o il buttafuori in giro per alcuni locali tra Firenze e Prato. Sul suo profilo Facebook continuava però a definirsi "personal trainer" e il pallino per i muscoli gli era rimasto come dimostrano le tante foto dei suoi profili social scattate fra attrezzi e palestre.

"Non ci risulta che avesse un lavoro fisso", hanno spiegato gli inquirenti che in queste ore stanno scavando nella sua vita privata per cercare di capire che cosa possa essere successo mercoledì pomeriggio di fronte alla sua casa di via Boccaccio. "Le sue occupazioni e frequentazioni erano borderline". Secondo quanto appreso, infatti, Avvisato conosceva bene Andrea Costa (il fermato nella serata di mercoledì) e Stefano Marrucci (l’uomo a cui gli inquirenti stanno dando la caccia), entrambi pregiudicati e con precedenti per droga. E’ stato lui ad aprirgli la porta quando hanno suonato il campanello.

"Una conoscenza di vecchia data – hanno aggiunto gli inquirenti – Non era un caso che fossero lì". La conoscenza è più che datata. Il padre di Gianni Avvisato, Giovanni, era finito al centro di una inchiesta della procura di Firenze del 2012 insieme a Marrucci. Avvisato senior venne indagato per favoreggiamento. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui infatti a recarsi alla comunità di recupero sulle colline di Firenze dove Marrucci si trovava per prelevarlo e accompagnarlo a fare una rapina in banca, sempre a Firenze. I due furono indagati ma poi le loro posizioni vennero archiviate. E’ possibile, però, dedurre che si conoscessero bene. E adesso sarebbe stato lo stesso Marrucci a uccidere il figlio di quel Giovanni che gli avrebbe fatto da "tassista".