"Gegé, tavolo di crisi in Regione" C’è il rischio di un Natale amaro

Il caso dell’azienda che produce pizze surgelate. Flai Cgil e Fai Cisl hanno chiesto un incontro urgente. Cento lavoratori rischiano il posto dopo l’annullamento dell’affitto del ramo di azienda della Nuova Food Italia

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Inaccettabile mettere a rischio l’occupazione di 60 lavoratori e per questo la Flai Cgil e la Fai Cisl, i sindacati del ramo agro-alimentare, hanno deciso di chiedere "un incontro urgente in Regione Toscana perché occorre fare il massimo di chiarezza" su quanto sta succedendo alla Gegè, del gruppo Italpizza, nello stabilimento di via don Giulio facibeni. Un fulmine a ciel sereno per i lavoratori che da giugno scorso avevano iniziato a lavorare sotto la Gegé Srl del gruppo Italpizza, che aveva rilevato in affitto il ramo di azienda della Nuova Food Italia. Quest’ultima, a sua volta, aveva preso in affitto il ramo di azienda della industria pratese di pizze Compagnia Italiana Alimentari, che nel 2019 aveva dovuto cedere sezione produttiva a causa di difficoltà economiche e finanziarie.

Ed è di questi giorni il risvolto che mette a rischio l’occupazione di 60 persone alle quale si aggiungono le altre 40 unità di recente assunzione da parte della Gegé: un centinaio di famiglie rischiano di trascorrere un Natale davvero amaro perché dopo che nell’agosto scorso la Nuova Food Italia è stata dichiarata fallita, il 22 novembre scorso il curatore fallimentare ha comunicato "lo scioglimento del contratto in essere con Gegé e ha intimato la restituzione dell’azienda entro il 15 dicembre senza condividere l’atto con il liquidatore giudiziale della procedura di Compagnia Italiana alimentari", spiegano da Italpizza, azienda che impiega 1.600 addetti di 40 nazionalità differenti ed esporta il 60% della produzione sui mercati esteri in ben 56 Paesi. In pochi mesi la fisionomia della azienda di via Facibeni è stata cambiata con un potenziamento di personale ed anche con investimenti effettuati dalla Gegé sulla qualità dei prodotti. E allora, che cosa ne sarà dal 16 dicembre di quel centinaio di lavoratori e lavoratrici? Quale sarà il loro futuro? Nessuno parla: disorientamento e preoccupazione serpeggiano fra i lavoratori, molto dispiaciuti, si dice, anche per il buon rapporto instaurato in questi ultimi sei mesi.

Per Francesco Baccanelli di Flai Cgil e per Andrea Piccini di Fai Cisl "è una situazione del tutto inaspettata. Occorre fare il massimo di chiarezza - attaccano - Non si può con una semplice comunicazione annunciare la fine delle attività, causa annullamento del contratto d’affitto che portò la Gegè-Italpizza a rilevare il ramo d’azienda dell’industria pratese. E’ una questione di responsabilità, che riguarda anche la procedura fallimentare. Se ci sono questioni irrisolte vanno definite, non si possono mandare a casa 60 lavoratori, non siamo in presenza di una crisi aziendale, al contrario si prevedevano assunzioni nello stabilimento di via don Giulio Facibeni".