Gegè, gli operai al lavoro Ma soltanto fino a marzo

Lo stabilimento di Casale continuerà a produrre per tre mesi, poi la chiusura. L’azienda è al centro di una complicata vicenda: oggi vertice con i sindacati

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Sono ore di grande fermento per i 100 dipendenti di Gegè, l’azienda di Casale dove si producono pizze. Domani sarà il giorno in cui lo stabilimento dovrà chiudere i battenti secondo quanto stabilito dall’ultimo accordo. La vicenda è lunga e complessa, ma quello che è più importante è il fatto che sono a rischio 100 posti di lavoro.

Tutto inizia quando Cia, Compagnia Italiana Alimentari, a seguito di difficoltà economiche, attiva una procedura concorsuale cedendo in affitto il ramo d’azienda alla società Nuova Food Italia. Poco dopo anche quest’ultima entra in crisi finanziaria e da giugno 2022, in accordo con la precedente procedura, cede in affitto il ramo d’azienda alla Gegé del Gruppo Italpizza, che si impegna ad un affitto di due anni. Ad agosto 2022 Nuova Food Italia viene dichiarata fallita e così torna tutto in mano a Cia. Da qui la richiesta di Cia a Gegè di non cessare l’attività domani, ma di continuare con la produzione fino al 31 marzo. Tre mesi in più di lavoro che al momento non sembrano destinati a cambiare le sorti dei 100 dipendenti. Gegè si è detta disponibile a continuiare con la produzione per i prossimi tre mesi a determinate condizioni. L’accordo è appeso ad un filo perché una parte dei macchinari utilizzati nello stabilimento di Casale sono di proprietà di Nuova Food Italia, che dopo il fallimento è sotto curatela. Spetterà quindi al curatore dare il via libera o meno all’uso delle attrezzature. Se il via libera non arriverà entro questa sera, domani gli stabilimenti resteranno chiusi e cento dipendenti saranno a casa senza lavoro.

"Siamo disponibili a continuare con la produzione fino al 31 marzo per dare la possibilità a Cia di pubblicare una procedura competitiva per la vendita dell’attività", fanno sapere da Gegè. "Abbiamo posto le nostre condizoni, solo se verranno accettate siamo disposti a procedere". Adesso tutto dipende dalla decsione del curatore fallimentare di Nuova Food Italia. "Per senso di responsabilità verso i lavoratori abbiamo dato il nostro consenso anche se l’accordo non è ancora stato sottoscritto", aggiungono da Gegè. "Restano da sciogliere alcune condizioni che riguardano la gestione delle attrezzature, in parte di Food Italia e in parte di Cia, senza la cui risoluzione non possiamo continuare a produrre. Ribadiamo comunque di non essere disponibili a continuare oltre marzo la gestione dello stabilimento di Casale a causa delle grosse perdite registrate". Oggi intanto è in programma un incontro con i sindacati, domani un tavolo in Regione.

Silvia Bini