Funerale di Gaddo Giusti, un ragazzo dal cuore grande. La commozione dell'addio

Folla lacrime e mille ricordi a Mezzana per il funerale di Giusti, morto a 31 anni. Don Malinconi: "I suoi abbracci, la sua amicizia. Non è facile trovare le parole"

I "fratelli di Mezzana" portano sulle spalle la bara (Foto Tempestini Attalmi)

I "fratelli di Mezzana" portano sulle spalle la bara (Foto Tempestini Attalmi)

Prato, 15 agosto 2022 - Davvero tanta gente ieri pomeriggio a Mezzana per l’ultimo saluto a Gaddo Jonathan Giusti, il 31enne morto il 6 agosto per un arresto cardiaco, due giorni dopo i controlli in ospedale, dove si era recato a seguito di un dolore toracico. Il giovane era stato dimesso, con una prognosi di due giorni, non evidenziando anomalie per un ricovero. Sul caso la Procura ha aperto un fascicolo e sono cinque al momento gli indagati. Don Massimo Malinconi, il parroco della chiesa di San Pietro, Gaddo lo conosceva sin da ragazzo e nell’omelia ha rievocato con commozione i giorni trascorsi sulle Dolomiti: "Avevi 16 anni e subito mi suscitasti simpatia, un po’ perché entrambi siamo tifosi sfegatati della Fiorentina...", ha detto. "Gaddo ad ogni incontro mi abbracciava – ha ricordato –: era capace di dare amicizia e lo dimostra questa chiesa che accoglie tutti i suoi amici, in un giorno come la vigilia di Ferragosto. Oggi non è facile trovare le parole, ma dobbiamo ricordare che l’amore che ci unisce non viene perso. Ognuno di noi ha un suo ricordo di Gaddo, che diceva scherzando che il paradiso non è bianconero, ma a colori... Quello che oggi vediamo come un’ingiustizia lo capiremo solo con il tempo".

Sulla bara di Gaddo sono state posate la bandiera dei Verdi della Pallagrossa, squadra dove aveva giocato, e ovviamente quella della Fiorentina. In chiesa c’erano tutte le rappresentanze delle squadre della Pallagrossa, i colleghi della ditta di termoidraulica in cui lavorava e "fratelli di Mezzana" che si sono stretti alla famiglia e alla fidanzata. "Su Instagram – ha detto Luca, uno di loro – ti facevi chiamare Capogrosso e questo mi fa già sorridere, poi non basterebbero 20 metri per descrivere la grandezza del tuo cuore. Quando andavamo al Mugello tutti insieme, per non pagare il biglietto si scavalcava la recinzione: tu e gli altri eravate parecchio avanti ma io ero in difficoltà. E tu tornavi indietro per aiutarmi. Sul filo spinato, un giorno, ti feristi la mano e servirono 50 punti di sutura. Sei andato avanti nella vita sempre a testa alta – ha concluso –. Adesso, mi raccomando, continua a tifare Viola". Un’altra amica ha sottolineato lo smarrimento e la rabbia che in questa settimana si respirava nella frazione, ricordando però la bellezza interiore di Gaddo: "La luce del tuo sorriso continuerà a brillare". Molto toccante il ricordo della sorella: "Era il mio amico, un ragazzo eccezionale, intelligente e pratico. Ora non riesco a trovare un insegnamento davanti alla morte ma sono contenta di vedere tutto il suo mondo qui in chiesa, questo vorrà dire qualcosa". Tanti applausi e cori per Gaddo all’uscita dalla chiesa.