Furfaro, Camusso e D’Elia Il rebus posti da trovare

Centrosinistra: crescono le quotazioni per chi viene da fuori, sperano ancora. Squittieri e Ragone. Centrodestra: Mazzetti e La Porta in corsa, Silli a rischio

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Sempre più difficile. Nel circo delle candidature ancora nessuna certezza, soprattutto per il centrosinistra, che stando ai sondaggi è in deficit di posti sicuri rispetto alle aspirazioni di tanti. Ci sono i big da mettere in sicurezza, ma anche gli alleati da garantire. E i seggi più o meno blindati esistono per lo più in Toscana ed in Emilia Romagna. E allora al fixing di ieri sera i nomi che giravano con la ruota della fortuna per la nostra regione erano quelli del ministro Roberto Speranza in quota Liberi e uguali, di Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) e Angelo Bonelli (Verdi). I posti più ambiti quelli di prima fascia nei listini proporzionali e nei collegi sicuri, a seguire quelli dei collegi contendibili, come il nostro della Camera. Per effetto domino, quindi, a Prato (con il Mugello, Pistoia e parte della sua provincia), potrebbe arrivare un esterno non del Pd, oppure un democratico da collocare. Fra i nomi Marco Furfaro, l’ex Sel oggi membro della direzione Pd che viene da Pistoia, ma anche Susanna Camusso, ex segretaria della Cgil.

In pista per un posto al Senato c’è anche Cecilia D’Elia, deputata uscente nata a Potenza e portavoce della conferenza nazionale delle democratiche. E c’è il nodo Andrea Marcucci, senatore uscente, che punta ad essere uno dei capolista nel proporzionale, ma che potrebbe anche accontentarsi di un collegio contendibile (è già stato più di 15 anni in Parlamento). In questo scenario per i due Pd pratesi rimasti ancora in ballo le chances diminuiscono giorno dopo giorno: l’assessore Benedetta Squittieri ha però il vantaggio di essere donna, il giovane consigliere giuridico Davide Ragone di avere molti contatti a Roma, dove lavora da quasi dieci anni fra ministeri e Parlamento. L’unica cosa certa è che domani a Roma si riunirà la direzione nazionale del Pd con l’intenzione di chiudere le liste, ma visto il sudoku diabolico da risolvere non è detto che ci riesca.

Nel centrodestra fra i pochi punti fermi c’è la candidatura di Massimo Mallegni, senatore e leader toscano di Forza Italia, nel collegio senatoriale di cui anche Prato fa parte, in cui la vittiria è probabile. La distribuzione dei collegi tra Fratelli d’Italia, che conduce le danze, Lega e Fratelli d’Italia non è ancora definita e non è chiaro a quale dei tre partiti finirà il nostro collegio, che è contendibile, Resta comunque buona la situazione di Erica Mazzetti, la deputata uscente azzurra, che potrebbe essere anche l’unica pratese a restare a Roma. Fra i quattro seggi blindati da Toti non ci sarebbe spazio per Giorgio Silli, che non ha ancora annunciato se si candiderà o meno. Migliore la situazione per Chiara La Porta, la pratese vice presidente di Gioventù nazionale, che potrebbe finire in buona posizione in un lista proporzionale di Fratelli d’Italia (essere donna anche in questo caso può essere un vantaggio).

an. be.