"Siamo in lotta contro due focolai. Le cause? Disco e ferie all’estero"

La responsabile pratese dell’Igiene publica della Asl: "Aspettiamo i tamponi dei giovani del Seven Apples"

Coronavirus

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Prato, 18 agosto 2020 - "Stiamo lavorando come fosse inverno». Susanna Ricci, responsabile di Prato del servizio igiene pubblica della Asl Toscana centro riassume in un concetto quello che sta avvendo in questi giorni.

Quanto siete preoccupati?

«Attualmente stiamo tenendo sotto contollo due focolai; il primo riguarda giovani che sono rientrati dalla Croazia, il secondo quello del Seven Apples, la discoteca della Versilia».

Quanti casi stanno portando in città?

«Le indagini epidemiologiche sono ancora in corso. La cosa incredibile è che i due casi sono interconnessi, visto che uno dei ragazzi tornati dalle vacanze in Croazia, prima di risultare positivo, era stato in quello stesso locale, in una data diversa da quella (la notte fra 8 e 9 agosto ndr) sulla quale stiamo parimenti indagando».

Il vostro compito è quello di limitare i contagi.

«Che altrimenti si allargherebbero a macchia d’olio. Dal primo caso del ragazzo tornato positivo dalle vacanze, ne sono scaturiti alti quattro. Queste persone a loro volta hanno avuto contatti. Noi proviamo ad arginare, facciamo tamponi, teniamo contatti, abbiamo il compito di sentire le persone che possono risultare positive. Per il cluster del Seven Apples, abbiamo controllato 13 persone, stiamo aspettando i risultati».

I viaggi all’estero sono l’unico problema?

«Affatto. Anche le nostre località di vacanza. Abbiamo diversi pratesi in quarantena in Versilia. Il più recente a Lido di Camaiore, un altro in una località della costa livornese. Ci sono problemi anche qui, serve responsabilità da parte soprattutto dei più giovani. Le regole sono sempre quelle non è difficile: uso della mascherina, evitare gli assembramenti e igiene frequente delle mani».

Eppure i giovani, e non solo, continuano a scambiarsi bevande, a stare attaccati. Come se ne esce?

«Se ne esce osservando le norme se si è cittadini. Noi proviano a essere rigorosi nel nostro lavoro: portare avanti i controlli attraverso i tamponi, non solo per i nuovi casi, ma anche per chi aspetta di poter tornare fuori casa. A ferragosto abbiamo lavorato per comunicare a quattro persone che la loro quarantena era finita».

Ma per battere il virus aspettando il vaccino quale consiglio vorrebbe dare alle persone?

«Buon senso. Anche voi media siete coinvolti. Il virus è presente, a ottobre arriverà l’influenza stagionale. Vaccinarsi contro quella potrebbe aiutare molto ad accelerare la diagnosi covid sì covid no. Non è poco per i medici che devono decidere la terapia e quale supporto fornire al paziente».